Tavolo sull’invenduto: proposta intelligente

Immediata risposta del sindaco alle sollecitazioni del Pri

Non si è fatta attendere la risposta del sindaco alle riflessioni che il Pri ha fatto sulla crisi dell’edilizia. Questo il documento.

Accendendo i fari sulla grande quantità di alloggi nuovi invenduti della nostra città, il Pri ha compiuto un’opera meritevole.
Il problema è infatti noto a tutti e pesa come una sorta di “pietra al collo” sia per le sopravvissute imprese di costruzione che, soprattutto, per il nostro sistema bancario. Certamente la scelta del Comune di attivare tra i primi in Italia una politica urbanistica collegata al “consumo zero” di territorio, ha anche favorito una maggiore competitività di molti degli immobili invenduti, ma non in una dimensione tale da poter rilanciare un settore per troppi anni caratterizzato dalla volontà di costruzione continua e spesso scollegata dalle esigenze reali del mercato e dei cesenati.

Ma i repubblicani hanno ragione: da un lato servirà fare il possibile per sostenere le imprese cesenati del settore edile, anche attraverso una politica di grandi opere pubbliche che le possa direttamente coinvolgere; dall’altro il tema degli alloggi invenduti dovrà essere affrontato prima di tutto in rapporto con il nostro sistema creditizio locale.

 


Quanto alla prima considerazione, mi permetto di far notare come la solidità finanziaria del nostro Comune ci abbia consentito di mettere in campo ingenti risorse, utili a garantire in questo momento (tra cantieri già operativi e cantieri avviabili in breve tempo) opere pubbliche per circa 50 milioni di euro. E nei prossimi anni questa attività si incrementerà ulteriormente con l’avvio di grandi opere (il Nuovo Ospedale, il Quartiere Novello, l’intervento sulle tre piazze e sulla Biblioteca  Malatestiana) che garantiranno un impegno economico complessivamente ben più rilevante.


Quanto alla proposta del “Tavolo” per darsi una strategia comune sugli alloggi invenduti, si tratta di un’idea intelligente ed utile. Sarà possibile metterlo all’opera garantendo una strategia comune tra istituti di credito, protagonisti del settore immobiliare, Associazioni d’impresa, sindacati dei lavoratori (che è indispensabile coinvolgere per molti motivi, a partire dalla necessità di garantire “buona occupazione”, in un settore edile che deve sempre essere caratterizzato dal rispetto delle sicurezze), non appena il nostro sistema creditizio avrà ritrovato definitivamente quell’equilibrio che, purtroppo, in questi anni è mancato nel nostro territorio. Ma, poiché grazie all’intervento sulla Cassa di Risparmio, il ritorno all’equilibrio del sistema pare non essere più solo un sogno, ritengo che a breve la proposta dei Repubblicani cesenati potrà trovare la sua concretizzazione.


Quando e se vorranno, naturalmente, sarà possibile confrontarci, anche grazie alla presenza degli assessori all’urbanistica Orazio Moretti ed allo sviluppo economico Lorenzo Zammarchi.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.