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Il commercio soffre, il turismo cresce

Studio presentato all'assemblea annuale della Confesercenti. Ma i due settori sono complementari. Chiesto un nuovo regionalismo

Turismo con prospettive migliori rispetto al commercio tradizionale. È quello che è emerso dall’assemblea annuale della Confesercenti. Ma i due settori non sono disgiunti.

 

L’associazione guidata da Cesare Soldati  (presidente) e Graziano Gozi (direttore) nel corso dell’incontro, tenutosi nei locali di Villa Silvia, ha presentato uno studio che fotografa molto bene l’attuale situazione. Il commercio soffre, mentre il turismo va meglio. E quest’ ultimo, secondo Confesercenti, può essere di aiuto per il piccolo commercio. Per questo è stato chiesto un nuovo regionalismo per commercio, turismo e servizi.

Il commercio tradizionale soffre a causa  soprattutto della concorrenza dell’online che registra una crescita esponenziale e che è destinata ad aumentare in maniera considerevole in quanto tutti i numeri dimostrano che c’è ancora una fetta molto consistente di popolazione che ancora non ha utilizzato questo sistema.

 

La Confesercenti però ha denunciato che queste mutazioni cambiano la fisionomia delle città. Basta pensare che in Emila-Romagna negli ultimi 5 anni le attività commerciali sono diminuite di 3.500 unità mentre i pubblici esercizi sono aumentati di 1.250. Nelle frazioni e in ampie aree del territorio vengono a meno le poche attività rimaste, con la conseguenza di perdere servizi a disposizione dei cittadini. Diventano quartieri dormitorio, dove più facilmente si assiste a fenomeni di criminalità e furti.

 

Va da se che servono interventi per permettere alle piccole imprese del commercio di sopravvivere. E le istanze della Confesercenti sono andate in questa direzione. Per questo è stata accolta con soddisfazione la nuova Legge regionale a sostegno delle attività commerciali nelle aree montane, rurali e periferiche presentata dalla consigliera regionale della Regione Emilia-Romagna, Lia Montalti. Tale legge sarà finanziata e operativa già dal 2018 e a breve usciranno i bandi per accedere ai contributi. Ma l’assessore Corsini ha detto che ritiene che il fondo sarà circa di un milione di euro.

Le cose vanno meglio nel turismo. Settore che genera l’11 per cento del Pil regionale e copre il 10 per cento dell’occupazione. Il trend è in crescita. A trainare è soprattutto il mare. Dai dati forniti dalla Confesercenti emerge che Cervia è al dodicesimo posto in Italia per presenze. Cesenatico quattordicesimo. In mezzo c’è Napoli. E c’è la possibilità di migliorare. Lo ha detto l’assessore regionale Corsini che si è detto ottimista su quello che potrà dare “Destinazione Romagna”.

Ma nel turismo e quindi nei pubblici esercizi non è tutto oro quello che luccica. Lo studio della Confesercenti ha evidenziato che ci sono delle criticità. In particolare per quanto riguarda la redditività. Per stare sul mercato le imprese sono costrette a lavorare con margini risicati e questo determina un turnover piuttosto alto.

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