Lattuca non si ricandida. Non è un uomo per tutte le stagioni

Rinuncia alla possibilità di tornare in Parlamento. È anche un colpo di spugna a 500 mila euro. Potrebbe fare il candidato sindaco, ma solo a determinate condizioni. Per ora sarà ricercatore all'università

Chapeau. Non succede tutti i giorni che un ragazzo di 30 anni rinunci a correre per una candidatura in parlamento. Significa anche mettere una croce sopra a minimo 500 mila euro, ritorno economico garantito da una legislatura completa.

 

È la scelta fatta da Enzo Lattuca, 30 anni fra un mese. Il giovane parlamentare del Pd ha deciso di non ricandidarsi. Lo ha annunciato ieri sera nel corso di un incontro molto partecipato. Lattuca è sempre stato molto distante da Renzi. Non lo ha mai nascosto. Non a caso fu molto vicino, ai tempi della scissione, a passare con Mdp dove avrebbe potuto avere un ruolo di primissimo piano. Poi decise di restare nel suo partito. Anche quella fu una scelta sofferta. Ma le differenze restano e lui, coerentemente, non se la sente di rappresentare quello in cui non crede totalmente.

Il suo però non è un addio al Pd. Continuerà a prendere la tessera. Si impegnerà nella campagna elettorale e, soprattutto, è pronto a correre da sindaco. Ma solo a determinate condizioni. Enzo Lattuca ha dimostrato che non è un uomo per tutte le stagioni. Altrimenti continuerà a fare attività di ricerca all’università, impegno che riprenderà dai prossimi giorni.

 

Lattuca sarebbe disponibile a correre da sindaco solo se il Pd facesse parte di una ampia coalizione che parta dal centro e comprenda anche la sinistra. Anzi, la presenza della sinistra per lui è un aspetto fondamentale.

 

E da sinistra sembra essere apprezzato. Non a caso all’incontro di venerdì era molto folta la rappresentanza di Liberi e Uguali. Fra gli altri ho visto: Giovanni Bissoni, Elena Baredi, Marzio Casalini, Giuseppe Zuccatelli e Stefano Montalti. Io credo che in molti sarebbero disponibili a dialogare con Lattuca. Nel caso, potrebbe essere una componente molto utile per supportarlo in caso di primarie che non potrebbero essere di coalizione, ma necessariamente aperte.

Per capirci qualcosa di più non bisognerà aspettare molto. Lo snodo sono le elezioni  nazionali. Dopo il quattro marzo ci saranno più certezze. E non è escluso che cominci  quella stagione nuova che da più parti è auspicata.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.