NE PARLIAMO CON MIRCO CAMPRI PRESIDENTE DELL’ENTE FORLKLORISTICO E CULTURALE FORLIMPOPOLESE
Oltre alla nevicata di fine inverno e all’ondata di gelo che ha colpito la Romagna, tra fine febbraio e inizio marzo, uno degli argomenti che ha tenuto banco, occupando le prime pagine dei quotidiani locali e online è stata la prossima edizione della Segavecchia di Forlimpopoli.
Si farà o non si farà la Segavecchia 2018? A tale proposito abbiamo intervistato in esclusiva per i lettori di Diogene Mirco Campri, presidente dell’Ente Folkloristico e Culturale Forlimpopolese, l’istituzione che da anni organizza la grande manifestazione di metà Quaresima.
MV – In molti hanno scritto che dopo secoli di vita la Segavecchia quest’anno morirà, affossata dagli obblighi richiesti dalla nuova legge per la sicurezza e dalla burocrazia. Cosa c’è di vero in tale affermazione?
MC – Partiamo col dire cosa c’è di falso. La Segavecchia non è affatto morta, anzi, si stanno studiando nuove strategie con cui ottemperare agli obblighi normativi che sono sempre più stringenti e che in nome della sicurezza tagliano di fatto la possibilità di organizzare iniziative. La burocrazia è la diretta conseguenza, il problema vero è che l’organizzazione di eventi come la Segavecchia sta diventando sempre più materia per addetti ai lavori… in altre parole, se prima bastava fare una lettera piuttosto semplice per essere ottenere l’autorizzazione, oggi è necessario presentare progetti, relazioni,elaborati grafici, ecc., tutte cose che obbligano di fatto a rivolgersi a un tecnico e a disperdere non poche risorse che incidono in maniera determinante nel budget già risicato della manifestazione.
MV – Perché, dopo aver ottenuto una deroga per il 2018, l’Ente Folkloristioco e Culturale non se l’è comunque sentita di andare avanti?
MC – Di fatto la deroga è arrivata troppo tardi! A quel punto non avevamo più il tempo necessario per ultimare i lavori e le procedure per portare a compimento l’organizzazione del corso mascherato.
MV – L’Ente Folkloristico e Culturale forlimpopolese ha così “passato la palla” al Comune di Forlimpopoli. E’ una soluzione temporanea o sarà così anche per il futuro?
MC – Mi sento di smentire totalmente quest’affermazione. Al Comune di Forlimpopoli abbiamo fatto richieste di chiarimenti nel mese di ottobre, sollecitate a dicembre. Alla fine i chiarimenti richiesti non sono arrivati. Ovviamente al Comune ci rivolgiamo come ente sul territorio e non per scaricare responsabilità. Secondo me le mancanze vanno, però, ricercate a monte, nell’apparato legislativo di riferimento che in larga parte si trova a essere eccessivamente interpretabile, per cui ogni funzionario può cambiare le sorti della manifestazione che si trova a esaminare. È chiaramente una fase temporanea e di studio che ci permetterà di affrontare il futuro con molta più serenità. Anzi ci tengo a elogiare tutti i funzionari che si sono “sbattuti” per cercare una soluzione che fosse la migliore possibile. Grazie al loro lavoro oggi abbiamo le idee un po’ più chiare riguardo a come affrontare questa giungla di norme.
MV – Che fine faranno i carri preparati per l’edizione 2018?
MC – Contiamo di utilizzarli nel 2019 che sarà un anno carico di impegni e di sfide per l’associazione. Sarà un anno nel quale dovremmo in un certo senso rifondarci per costruire le basi del prossimo futuro, in termini sia pratici sia associativi. Nostro compito principale sarà mantenere viva una tradizione al passo con i tempi. Per questo dico che, avendo i carri già pronti, un po’ di lavoro sarà già stato fatto.
MV – Quale sarà invece il programma della Segavecchia 2018?
MC – Il programma nella sostanza rimane il medesimo. Gli unici momenti che mancheranno saranno le sfilate del corso mascherato che stiamo sostituendo con altre iniziative. Per questo stiamo lavorando a stretto contatto con un nutrito gruppo di cittadini auto organizzati che si sono trovati grazie ai social e riuniti nel gruppo Facebook “Salviamo la Segavecchia”. Sono una vera e propria fucina d’idee. Si tratta di un altro grande risultato ottenuto grazie a questo pit-stop non desiderato: riportare la Segavecchia ai forlimpopolesi non solo come consuetudine ma come patrimonio vivo e condiviso. Assieme a loro stavamo ipotizzando per domenica 18, giornata conclusiva della Segavecchia, parate di gruppi di bambini a piedi con i genitori che sfileranno per le vie della città per ritrovarsi tutti in piazza Garibaldi per un momento di festa insieme. Sarà questa la sorpresa dell’edizione 2018. Per domenica 11 marzo stiamo invece lavorando in sinergia con i giostrai e il medesimo gruppo. Chi vuole restare aggiornato potrà farlo collegandosi al nostro sito e alla nostra pagina Facebook dove verranno pubblicate di volta in volta tutte le novità.
MV – Come si svolgerà lo spettacolo di chiusura?
MC – Lo spettacolo pirotecnico ci sarà sicuramente e, come ogni anno, sarà offerto dai gestori del Luna Park. Per il taglio della Vecchia ci stiamo ancora ragionando e dovremo aspettare gli ultimi giorni per capire come realizzare simbolicamente quello che da sempre è il momento più importante della festa.
MV – Martedì 6 marzo alle 20.45 si terrà la serata dedicata a Forlimpopoli nella quale sarà presentato dall’Ente il programma della Segavecchia?
MC – Certamente, sarà un’occasione per presentare questa Segavecchia un po’ rivisitata per l’occasione ed eventualmente confrontarsi sui temi che da qualche settimana ci tengono compagnia ma, soprattutto sarà un’occasione per partecipare a una serata di alto livello, dedicata alla nostra Forlimpopoli.
MV – Quale sarà il futuro della Segavecchia a Forlimpopoli?
MC – Come dimostrato dai fatti, Forlimpopoli è la Segavecchia! Infatti è bastato annunciare che quest’anno la manifestazione non si sarebbe svolta perché, immediatamente, si sollevasse tutta la città. Perciò mi sento di dire, con molta tranquillità, che la Segavecchia 2019 si farà e sarà di sicuro un’edizione molto ricca e importante.
Nella foto da sx: Mirco Campri, presidente dell’Ente Folkloristico e Culturale forlimpopolese, lo scrittore Eraldo Baldini, ospite dell’edizione 2017, Marco Viroli.
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