CONFERMATA DALL’11 AL 18 MARZO 2018 LA SEGAVECCHIA A FORLIMPOPOLI

NE PARLIAMO CON MIRCO CAMPRI PRESIDENTE DELL’ENTE FORLKLORISTICO E CULTURALE FORLIMPOPOLESE

Oltre alla nevicata di fine inverno e all’ondata di gelo che ha colpito la Romagna, tra fine febbraio e inizio marzo, uno degli argomenti che ha tenuto banco, occupando le prime pagine dei quotidiani locali e online è stata la prossima edizione della Segavecchia di Forlimpopoli.
Si farà o non si farà la Segavecchia 2018? A tale proposito abbiamo intervistato in esclusiva per i lettori di Diogene Mirco Campri, presidente dell’Ente Folkloristico e Culturale Forlimpopolese, l’istituzione che da anni organizza la grande manifestazione di metà Quaresima.

MV – In molti hanno scritto che dopo secoli di vita la Segavecchia quest’anno morirà, affossata dagli obblighi richiesti dalla nuova legge per la sicurezza e dalla burocrazia. Cosa c’è di vero in tale affermazione?
MC – Partiamo col dire cosa c’è di falso. La Segavecchia non è affatto morta, anzi, si stanno studiando nuove strategie con cui ottemperare agli obblighi normativi che sono sempre più stringenti e che in nome della sicurezza tagliano di fatto la possibilità di organizzare iniziative. La burocrazia è la diretta conseguenza, il problema vero è che l’organizzazione di eventi come la Segavecchia sta diventando sempre più materia per addetti ai lavori… in altre parole, se prima bastava fare una lettera piuttosto semplice per essere ottenere l’autorizzazione, oggi è necessario presentare progetti, relazioni,elaborati grafici, ecc., tutte cose che obbligano di fatto a rivolgersi a un tecnico e a disperdere non poche risorse che incidono in maniera determinante nel budget già risicato della manifestazione.

MV – Perché, dopo aver ottenuto una deroga per il 2018, l’Ente Folkloristioco e Culturale non se l’è comunque sentita di andare avanti?
MC – Di fatto la deroga è arrivata troppo tardi! A quel punto non avevamo più il tempo necessario per ultimare i lavori e le procedure per portare a compimento l’organizzazione del corso mascherato.

MV – L’Ente Folkloristico e Culturale forlimpopolese ha così “passato la palla” al Comune di Forlimpopoli. E’ una soluzione temporanea o sarà così anche per il futuro?
MC – Mi sento di smentire totalmente quest’affermazione. Al Comune di Forlimpopoli abbiamo fatto richieste di chiarimenti nel mese di ottobre, sollecitate a dicembre. Alla fine i chiarimenti richiesti non sono arrivati. Ovviamente al Comune ci rivolgiamo come ente sul territorio e non per scaricare responsabilità. Secondo me le mancanze vanno, però, ricercate a monte, nell’apparato legislativo di riferimento che in larga parte si trova a essere  eccessivamente interpretabile, per cui ogni funzionario può cambiare le sorti della manifestazione che si trova a esaminare. È chiaramente una fase temporanea e di studio che ci permetterà di affrontare il futuro con molta più serenità. Anzi ci tengo a elogiare tutti i funzionari che si sono “sbattuti” per cercare una soluzione che fosse la migliore possibile. Grazie al loro lavoro oggi abbiamo le idee un po’ più chiare riguardo a come affrontare questa giungla di norme.

MV – Che fine faranno i carri preparati per l’edizione 2018?
MC – Contiamo di utilizzarli nel 2019 che sarà un anno carico di impegni e di sfide per l’associazione. Sarà un anno nel quale dovremmo in un certo senso rifondarci per costruire le basi del prossimo futuro, in termini sia pratici sia associativi. Nostro compito principale sarà mantenere viva una tradizione al passo con i tempi. Per questo dico che, avendo i carri già pronti, un po’ di lavoro sarà già stato fatto.

MV – Quale sarà invece il programma della Segavecchia 2018?
MC – Il programma nella sostanza rimane il medesimo. Gli unici momenti che mancheranno saranno le sfilate del corso mascherato che stiamo sostituendo con altre iniziative. Per questo stiamo lavorando a stretto contatto con un nutrito gruppo di cittadini auto organizzati che si sono trovati grazie ai social e riuniti nel gruppo Facebook “Salviamo la Segavecchia”. Sono una vera e propria fucina d’idee. Si tratta di un altro grande risultato ottenuto grazie a questo pit-stop non desiderato: riportare la Segavecchia ai forlimpopolesi non solo come consuetudine ma come patrimonio vivo e condiviso. Assieme a loro stavamo ipotizzando per domenica 18, giornata conclusiva della Segavecchia, parate di gruppi di bambini a piedi con i genitori che sfileranno per le vie della città per ritrovarsi tutti in piazza Garibaldi per un momento di festa insieme. Sarà questa la sorpresa dell’edizione 2018. Per domenica 11 marzo stiamo invece lavorando in sinergia con i giostrai e il medesimo gruppo. Chi vuole restare aggiornato potrà farlo collegandosi al nostro sito e alla nostra pagina Facebook dove verranno pubblicate di volta in volta tutte le novità.

MV – Come si svolgerà lo spettacolo di chiusura?
MC – Lo spettacolo pirotecnico ci sarà sicuramente e, come ogni anno, sarà offerto dai gestori del Luna Park. Per il taglio della Vecchia ci stiamo ancora ragionando e dovremo aspettare gli ultimi giorni per capire come realizzare simbolicamente quello che da sempre è il momento più importante della festa.

MV – Martedì 6 marzo alle 20.45 si terrà la serata dedicata a Forlimpopoli nella quale sarà presentato dall’Ente il programma della Segavecchia?
MC – Certamente, sarà un’occasione per presentare questa Segavecchia un po’ rivisitata per l’occasione ed eventualmente confrontarsi sui temi che da qualche settimana ci tengono compagnia ma, soprattutto sarà un’occasione per partecipare a una serata di alto livello, dedicata alla nostra Forlimpopoli.

MV – Quale sarà il futuro della Segavecchia a Forlimpopoli?
MC – Come dimostrato dai fatti, Forlimpopoli è la Segavecchia! Infatti è bastato annunciare che quest’anno la manifestazione non si sarebbe svolta perché, immediatamente, si sollevasse tutta la città. Perciò mi sento di dire, con molta tranquillità, che la Segavecchia 2019 si farà e sarà di sicuro un’edizione molto ricca e importante.

Nella foto da sx: Mirco Campri, presidente dell’Ente Folkloristico e Culturale forlimpopolese, lo scrittore Eraldo Baldini, ospite dell’edizione 2017, Marco Viroli.

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016). 

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