Sondaggi e misteri della campagna elettorale

La presentazione della squadra dei 5Stelle arma a doppio taglio. Cosa c'è dietro

Mi ero ripromesso di non farlo. Invece non ho resistito. La curiosità era troppa. Ieri ho cercato notizie sui sondaggi. Le ho trovate. Del resto non era molto difficile riuscirci. E non sono emerse grosse novità rispetto alle notizie che circolano da un po’ di tempo. Insomma, era sufficiente la lettura del pezzo fatto un paio di giorni fa da Vittorio Feltri.

 

Però la conoscenza dei dati mi ha aiutato a dare una chiave di lettura alla giornata politico/elettorale di ieri. Ammesso e non concesso che i sondaggi dicano la verità.

Al momento il dubbio maggiore è legato alla possibilità di costruire un maggioranza parlamentare che abbia una certa consistenza. Non avrebbe molto senso  governare grazie all’appoggio dei 5Stelle espulsi preventivamente e che andranno nel gruppo misto. Sarebbe poco più che un governo balneare.

 

Il problema è che potrebbe essere una delle poche maggioranze possibili. Pd, Forza Italia e centristi non avrebbero i numeri. Invece non potrebbe essere escluso a priori (stando ai numeri) ad un asse 5Stelle, Lega e Fratelli d’Italia. Anche questa numericamente sarebbe un’alleanza particolarmente debole. Ma, penso, che con i pentastellati non sia possibile nessuna alleanza. Non perché sono piccoli, brutti e cattivi. Ma perché Di Maio che, comunque, non è la quintessenza della simpatia, ha messo i 5Stelle fuori dai giochi.

L’idea di presentare la squadra governativa prima del voto è una trovata molto buona, dal punto di vista mediatico. Però isola il partito/movimento.

 

Se il presidente della Repubblica gli desse il mandato e fosse costretto a cercare degli alleati cosa direbbe? Per essere coerente con la sua scelta dovrebbe dire: questa è la squadra, votatemi la fiducia. Nella vita e in politica è possibile tutto e il contrario di tutto, però ho la netta impressione che il virgulto Di Maio si beccherebbe una serie di marameo.

 

L’alternativa sarebbe ripudiare la squadra che ha presentato. È  vero che, ultimamente, i pentastellati hanno abituato ad ogni forma di giravolta. Però questo sarebbe un triplo salto mortale con duplice avvitamento.

Onestamente non ho capito il perché di questa fuga in avanti. È stata addirittura fatta la foto. Le ipotesi sono diverse. Una è che Di Maio sia in possesso di sondaggi che gli altri  non hanno. Oppure è possibile che abbia messo in conto una maxi giravolta. Altra possibilità è quella di escludere a priori qualsiasi forma di alleanza, quindi scommettere sulla mancanza di una maggioranza o la presenza di un governo talmente debole che porterà il paese al voto nel giro di poco tempo. Quindi punterebbe  ad ottenere il miglior risultato possibile per potersi accreditare come candidato premier anche nel prossimo giro.

 

Non è da escludere, infine, una valutazione sbagliata. Il ritorno mediatico ottenuto annunciando i futuri ministri a spizzichi e bocconi potrebbe aver portato i 5Stelle ad esagerare facendo una fuga in avanti dalla quale sarà molto difficile, se non impossibile, fare retromarcia.

 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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