Una serata dedicata a Forlimpopoli con presentazione del libro “La Romagna dei castelli e delle rocche”

Martedì 6 marzo 2018, alle ore 20.45, presso la Sala del Consiglio comunale di Forlimpopoli si terrà una serata dedicata a Forlimpopoli con presentazione del libro “La Romagna dei castelli e delle rocche” di Cristina Castellari, Paola Novara, Mirko Orioli, Angelo Turchini, Marco Viroli, introduzione di Eraldo Baldini, edito dal Ponte Vecchio.
Nel corso dell’incontro interverranno l’editore Marzio Casalini, il coautore Marco Viroli e Silvia Bartoli, direttore del Museo Archeologico Civico “Tobia Aldini” di Forlimpopoli. Condurrà Chiara Canali, uff. Promozione e Turismo del Comune di Forlimpopoli. Introdurrà Mirco Campri, presidente dell’Ente Folkloristico e Culturale forlimpopolese.
Con la partecipazione di Gabriele Zelli che racconterà alcuni “Fatti e misfatti” della Romagna.
Nel corso della presentazione saranno proiettate immagini inerenti ai temi trattati. Ingresso libero.

“La Romagna dei castelli e delle rocche”
Castelli e rocche nel Forlivese: dall’incastellamento alla città fortezza

In Italia, il complesso processo detto incastellamento si manifestò (…) tra il 920 e il 1030, portò all’accentramento umano in abitati d’altura (castra), alla riorganizzazione dei terreni e alla loro ridistribuzione gerarchica all’interno di vere e proprie circoscrizioni. L’incastellamento costituì certamente il maggior rivolgimento strutturale e culturale che nel Medioevo avvenne in Europa, in particolare in quella mediterranea. Causa principale fu l’indebolimento dell’autorità regia e imperiale, oramai non più in grado di proteggere i territori dalle incursioni dei popoli che venivano da nord o dal mare. In molte situazioni l’esigenza difensiva nacque da lotte diffuse tra piccola nobiltà locale o dal desiderio di controllare e difendere una via di transito o importanti attività commerciali. (…) La riorganizzazione non interessò solo l’urbanistica dei centri abitati ma coinvolse anche le strutture fondiarie e agrarie, l’ordinamento politico e religioso, persino l’organizzazione familiare, incidendo profondamente in quasi tutti gli aspetti della vita quotidiana. Inoltre, in modo analogo a quanto era avvenuto con i feudi, anche per i castelli si affermò la tendenza a trasformare in ereditario il bene che era stato ricevuto in affidamento. (…)
In Romagna, più che altrove, il fenomeno dell’incastellamento fu molto intenso, stimolato dapprima dagli scontri tra potenti famiglie comitali (…) quindi dalle lotte tra fazioni guelfe opposte ai ghibellini che proprio a Forlì ebbero il loro centro più importante. In seguito, ad alimentare la necessità difensiva furono le contese tra le famiglie signorili che erano a capo delle principali città (Ordelaffi, Malatesta, Manfredi, Da Polenta, ecc.) e gli scontri con lo Stato pontificio che rivendicava l’egemonia su terre di proprietà che, in più riprese, erano sfuggite dal controllo. Per finire, vi furono gli anni del dominio di Girolamo Riario e Caterina Sforza, la cui caduta segnò, dopo il triennio di Cesare Borgia e del Ducato di Romagna, il passaggio allo Stato della Chiesa. Da allora, fatto salvo il breve periodo dell’occupazione napoleonica, tra la fine del Settecento e il Congresso di Vienna, i papi governarono la Romagna (e quindi il Forlivese) per circa tre secoli, fino all’avvento dell’Unità d’Italia. (…)
Non è facile immaginare come potesse essere la vita ai tempi dei castelli. Se potessimo compiere un salto temporale all’indietro nei secoli per vedere con i nostri occhi quel lontano mondo antico, resteremmo allibiti e increduli. Sta di fatto che oggi in Romagna, in vario stato di conservazione, restano meno del 40% dei tanti fortilizi che furono eretti, quasi nessuno di questi è visitabile, mentre il 60% è completamente scomparso. È perciò di fondamentale importanza cercare di preservare dall’oblio e dalle ingiurie del tempo e dall’incuria le costruzioni superstiti, testimoni di un’epoca passata da cui tutti noi discendiamo, preziose vestigia della nostra storia, della nostra cultura, dell’evoluzione della nostra civiltà. Possano le pagine che seguono servire da modesto contributo a favore di questa nobile causa!

[tratto dall’introduzione al capitolo dedicato al territorio forlivese a cura di Marco Viroli]

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016). 

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