È lì che si vincono le elezioni. Ma bisogna metterci la faccia. Adesso, non fra un anno
Non sono uno scommettitore, non giocavo neppure al totocalcio. Ma se lo fossi non scommetterei un euro su come finiranno le amministrative del 2019. E, come me, credo, saranno in molti. Naturalmente al netto dei tifosi.
Io credo, ma anche qui sono nel campo delle supposizioni, che molto sarà influenzato dalla politica nazionale. Dai risultati che otterrà chi governerà.
Per quanto riguarda l’aspetto locale resto convinto di quello che ho sempre sostenuto: le elezioni si vincono in periferia. Soprattutto sui temi dell’immigrazione e della sicurezza.
Per la verità qualcosa del genere me lo avevano detto coloro che hanno fatto il volantinaggio elettorale. Poi, gli ultimi dubbi sono stati fugati dalla lettura dei dati delle ultime elezioni. Chi mi conosce lo sa: io sono sempre stato un maniaco dei numeri. Quante analisi ho fatto sui dati di vendita dei quotidiani che tutti i giorni arrivavano sul mio tavolo.
Ebbene, scorrendo quelli delle ultime elezioni, c’è un dato che mi ha colpito in modo particolare. È quello che riguarda il centro. Non è la sostanziale tenuta (nella catastrofe) del Pd che con il 28,12 per cento è in media. Mi ha invece meravigliato il risultato dei 5Stelle che di sono fermati al 22,93, abbondantemente al di sotto di tutti gli altri Quartieri. Eppure è l’area dove si presumeva che i pentastellati andassero bene. Chi cavalca la protesta su Piazza della Libertà è vicino a loro e “Cesena siamo noi” (area 5Stelle) ci ha aperto la sede.
Invece è andata molto bene la Lega che ha preso il 14,75. Anche il Carroccio contesta il progetto di Piazza della Libertà, ma i suoi cavalli di battaglia sono altri: lotta all’immigrazione e sicurezza. È così che ha drenato voti al Pd. La situazione l’ha fotografata bene Giacomo Tedeschi, direttore del Corriere Romagna, quando scrive: su due temi i democratici hanno perso in questi anni la rotta e di conseguenza la sfida anche in Romagna: sicurezza e immigrazione. È in molti casi sono proprio quei fedelissimi da casa del Popolo a lamentarsi.
Ed è da qui che il Pd è i moderati devono ripartire. Non, però, rincorrendo la Lega. Ma con un progetto chiaro e preciso che ruoti soprattutto attorno alla sicurezza. Non è facile. Come non lo sarà per Salvini se diventerà presidente del Consiglio.
Va da sé che la sicurezza aumenta con il presidio del territorio. Quindi, servirebbero più divise. Ma su questo fronte deve essere lo Stato a dare risposte adeguate come dovrebbe darle sulla certezza della pena e sul controllo del fenomeno dell’immigrazione.
Insomma, stringi stringi, un’amministrazione locale ha poche carte da giocarsi. Si può pensare ad un maggior utilizzo della polizia municipale, ma è una coperta corta. Oppure a più telecamere. Oppure ad incentivare l’installazione di sistemi d’allarme.
Però, forse, la cosa migliore è metterci la faccia. Andare nelle periferie e nelle piazze (adesso, non a ridosso delle elezioni), prendersi degli improperi, ma far sentire la propria vicinanza alle persone.
Non è forse un caso che uno dei gesti più apprezzati della giunta Lucchi risale alle prima legislatura. Subito dopo l’apertura del parcheggio scambiatore all’Ippodromo per due o tre volte (Il numero esatto non lo ricordo) sindaco e assessori fecero l’alzataccia e andarono di persona a parlare con le persone per spiegare il progetto, ma, soprattutto, per conoscere il gradimento.
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