Lavorando con metodo "Laboratorio Cesena " ha elaborato elaborato delle proposte che potrebbero essere molto utili. È un importante suggerimento alla politica
Se ancora ce ne era bisogno, è arrivata un’ulteriore conferma: la precarietà lavorativa (durata dei contratti e stipendi bassi) è un freno all’economia. La nuova attestazione arriva da “Laboratorio Cesena”, movimento di idee nato su iniziativa di giovani cesenati per stimolare il dibattito cittadino e senza avere particolari ambizioni. Sia chiaro: non pensano (per loro stessa ammissione) di fare una lista civica che si presenti alle prossime elezioni
Dopo aver affrontato il tema dello sport, il gruppo, da febbraio, ha approfondito quello dell’acquisto della casa per i giovani cesenati. Lanciato anche un questionario online che ha raccolto circa 140 risposte. Inoltre sono stati fatti incontri con i vari attori del territorio coinvolti. Di sicuro un modo molto interessante di lavorare. Così non si raccontano sensazioni o convinzioni personali, ma è la lettura di dati raccolti con un lavoro organizzato.
Quindi c’è l’elaborazione di un dossier che potrebbe essere molto utile a chi governa o chi ha intenzione di farlo.
Come era facile immaginare, per quanto riguarda i giovani e la casa è emerso che è un rapporto molto difficile. Una sorta della volpe e dell’uva oppure un classico vorrei, ma non posso. Il problema principale è la precarietà del mondo del lavoro. La stragrande maggioranza dei giovani ha stipendi bassi e contratti a termine. Quindi, fatica a farsi concedere i mutui. A meno che non trovino una forma di garanzia.
E senza lilleri non di lallera. Ed allora: il mercato immobiliare non parte. E siccome è quello attorno al quale ruota (o ruotava) buona parte dell’economia lo stallo continua. I giovani restano in casa fino ai 30 anni (la media europea è di 26) e i cantieri restano bloccati. E il pil non decolla.
È un po’ un cane che si morde la coda. Ma si potrebbe cercare di uscirne. A tal proposito è interessante il lavoro fatto da “Laboratorio Cesena” e vanno prese in seria considerazione le proposte fatte. Insomma, se io fossi un politico un incontro ce lo farei.
Però, al di là delle singole proposte che, ripeto, sono valide e interessanti, il vero valore aggiunto è la filosofia di fondo. La ricetta di “Laboratorio Cesena” è semplice, ma indovinata: mettere assieme le esigenze dei tre attori: giovani, edilizia e banche. Il tutto, magari, con la regia del pubblico che ci potrebbe mettere anche qualche soldino. Non troppi.
Del resto ci sono interessi comuni: gli imprenditori vogliono tornare a fare il loro lavoro, le banche sognano una situazione di normalità anche per smaltire l’enorme mole di invenduto che hanno in pancia e i giovani sognano di avere la loro abitazione.
Badate bene, non è un’impresa impossibile. Ognuno però dovrebbe fare la sua parte. Per riuscirci serve lavorare con metodo. L’esperienza di “Laboratorio Cesena” lo dimostra.
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