Gli interrati sono belli, ma comportano scelte di politica economica impegnative e che devono diventare prioritarie ed essere spiegate
L’intervento del mio amico Marione Guidazzi mi ha spinto a tornare a parlare di parcheggi. In buona sostanza, l’esponente di spicco del Pri ritiene che buona parte della sosta a servizio del centro debba essere fatta con parcheggi interrati. Come filosofia di fondo sono d’accordo anch’io. Però vanno sottolineate tutte e due le facce della medaglia.
Ribadisco che, a mio avviso, a Cesena non ci sia un’emergenza sosta durante il giorno. Diverso il discorso serale/notturno. Però guardo con interesse a soluzioni che la qualifichino. Quindi gli interrati. Ricordo che sono stato io a proporre il Carducci al posto di piazza della Libertà che, per essere raggiunto, provoca problemi ambientali. Sarei favorevole ad un interrato al Sacro Cuore ed ero favorevole al Silos della Barriera quando ci fu un referendum (l’unico fatto in città) per opporsi alla sua realizzazione. Ricordo che fu promosso da residenti del centro.
Detto questo, va però anche sottolineato che i parcheggi interrati sono antieconomici. Lo dimostra quello che è successo al Carducci. Non ci sarebbero stati ostacoli alla costruzione, ma chi lo ha preso in considerazione si è ritirato. Per due volte ci furono riunioni in Comune con ditte interessate, ma non se ne fece niente. Mi risulta però che anche altri abbiano fatto degli studi che, poi, sono rimasti tali. Se non ricordo male si parlava di un passivo annuo di oltre 100 mila euro. E, ritengo, lo stesso discorso sarebbe valso anche per piazza della Libertà. I valori sarebbero stati gli stessi.
Questo non vuol dire che i parcheggi interrati non si debbano o non si possano fare. Quello che mi pare necessario è che della spesa per costruirli se ne dovrebbe far carico l’amministrazione comunale. A quel punto, eliminando gli ammortamenti, una gestione potrebbe anche essere conveniente. Sempre che l’affitto non fosse troppo alto.
Quindi sarebbe una scelta politica. Perfettamente legittima, che però andrebbe spiegata. Soprattutto in un momento in cui le risorse (comprese quelle per gli investimenti) non sono molto alte. Fate tutto è impossibile Perciò, è necessario fare delle scelte. È la prima cosa che si chiede (almeno io) ad un politico. Poi rispetto la decisione. A patto che ci sia stata chiarezza fin dall’inizio.
Nella vita una delle cose che non sopporto sono le promesse che si sa non potranno essere rispettate. E questo è uno dei mali della politica.
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