Lia Montalti, consigliera regionale, che torna sul tema a lei molto caro
«La Sessione europea, giunta al decimo anno, è l’occasione annuale per riflettere sulla partecipazione dell’Emilia Romagna alla formazione e all’attuazione del diritto dell’Unione europea. Un momento importante per fare il punto e per mettere sotto la lente d’ingrandimento le relazioni tra le politiche regionali e quelle europee. Oltre che per capire come la nostra Regione può rendersi attiva nell’elaborazione e nello sviluppo di tali politiche. L’Europa deve avere lo sguardo dei propri cittadini». A dirlo è la consigliera Lia Montalti, che torna nuovamente sul tema dopo aver presentato, l’8 maggio, la nuova normativa regionale sulla partecipazione dell’Emilia-Romagna alle politiche europee.
Due sono i temi su cui la consigliera ha posto l’accento: «da un lato il ruolo positivo che le Regioni possono avere nella riforma del progetto europeo, per avvicinare l’Europa ai territori e ai cittadini. Dall’altro l’importanza dell’educazione alla cittadinanza europea, perché nell’esercizio di una cittadinanza matura e consapevole risiede l’unico modo per poter costruire un percorso democratico e vicino ai bisogni delle persone ma anche alle loro aspirazioni e ai loro progetti».
Il messaggio che Lia Montalti ha voluto sottolineare, anche alla presenza di Barbara Duden, Presidente della commissione CIVEX del Comitato europeo delle Regioni, è stato quello di costruire, anche attraverso un maggior protagonismo delle autonomie, un’Europa più vicina ai cittadini. «La nostra Regione ad esempio, sta portando avanti a Bruxelles una battaglia per difendere e rilanciare i finanziamenti alla Pac e alla politica di coesione. Fondamentale è infatti il coinvolgimento delle regioni e dei territori sia in fase di programmazione che di attuazione delle politiche europee. Un concetto che non solo Bruxelles deve comprendere, ma sul quale vanno coinvolti anche i cittadini, in quanto l’euroscetticismo si può combattere solo riempiendo l’Europa di contenuti concreti, opportunità ed esperienze dei territori. Di fronte a nuovi sovranismi, dobbiamo ricostruire l’Europa partendo dai territori e puntando sempre di più sulla cittadinanza consapevole e su una maggiore democrazia delle istituzioni europee».
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