Serve ricostruire un rapporto con i corpi intermedi. Inoltre è fondamentale una strategia di comunicazione sul web
“Governeremo 30 anni” ha detto Salvini dal palco di Pontida. E, giustamente, la notizia che oggi tiene banco sui giornali. Secondo me avrebbe meritato più spazio una cosa che Salvini ha detto fra i denti e che invece ha evidenziato Giorgetti, numero due del Carroccio: non c’è opposizione.
Ed ha ragione. Al momento l’opposizione in Italia non tocca palla. Non sa come muoversi, non ha progetto politico e non riesce in nessun modo ad arginare l’esuberanza di Salvini. Non è un problema di nome, ma di idee.
“È necessario ripartire da un’alleanza per l’alternativa – ha detto Paolo Gentiloni -. Molto ampia, di cui faccia parte anche il Pd, ma che abbia anche un contenuto civico. Perchè in questi anni abbiamo trascurato i rapporti con i corpi intermedi, i sindacati, le organizzazioni della società civile”.
Ha ragione e ne ha da vendere. Il problema è che il lavoro non sarà facile. Soprattutto perché è stato lasciato campo aperto ai 5Stelle che se lo sono preso tutto. E non sarà facile riconquistare le quote perdute. È vero che i pentastellati mostrano molti limiti come amministratori, ma sono abili nella comunicazione. Ed allora Di Maio va al congresso della Uil e chiede di aiutarlo a cambiare l’italia, mentre l’ex ministro Poletti, nel precedente congresso, era presente, ma non aveva fatto scena muta. La Uil, fra l’altro, è lo stesso sindacato dal quale è venuta anche la nuova sindaca (5stelle) di Imola. Oppure, lo stesso Di Maio, per la compilazione del testo del decreto dignità ha pescato a piene mani dalle posizioni della Cgil.
Insomma, uno dei tradizionali bacini di voto del centrosinistra si sta trasferendo armi e bagagli da un’altra parte. Ed è proprio nel rapporto con i corpi intermedi sul quale il prossimo candidato a sindaco del centrosinistra di Cesena dovrà lavorare. Immagino fosse quello buona parte del civismo a cui faceva riferimento Matteo Marchi, ex segretario del Pd. Anche in città i margini di manovra si sono ristretti. Ma è ancora possibile lavorarci. Anche, soprattutto, attraverso un coinvolgimento il più diretto possibile. Non di facciata.
C’è poi una cosa che i Dem pare non vogliano capire: l’importanza del web nella comunicazione. È fondamentale. Chi non si organizza in quel senso ormai non va da nessuna parte.
Strada che invece ha battuto Gianguido D’Alberto. In campagna elettorale il neo sindaco di Teramo del Pd si è affidato ad uno youtuber professionista. E, forse, non è un caso che sia stato uno dei pochi dem ad avere portato a casa la vittoria alle ultime comunali.
In un’intervista a Lettera43 Domenico Compagni, lo youtuber che che ha lavorato con D’Alberto, spiega le sue strategie e puntualizza che il suo ruolo è stato fondamentale soprattutto al ballottaggio, passaggio in cui il Pd è, invece, più debole.
Queste le sue parole: “In quella fase il voto diventa simile a quello nazionale, cioè diventa un voto d’opinione. I social in questo caso servono ad aprire le praterie. Ho realizzato un video in cui ho piazzato in loop di una dichiarazione dell’avversario politico: «Se vincerò sarò sindaco solo all’80%». Il giorno dopo le persone su Facebook scrivevano frasi come «Buongiorno all’80%», «Oggi sono a dieta all’80%» e così via: un successone”.
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