Nel fine settimana cibo di strada e Street art ravvivano il centro storico
Nella Cesena che vorrei non dovrebbe assolutamente mancare il Festival del Cibo di strada. Anzi, nel panorama delle iniziative è assolutamente imprescindibile. Dire che se la gioca con San Giovanni sarebbe un peccato di lesa maestà. Per un cesenate doc e innamorato della sua città non c’è niente che possa surclassare la festa del patrono.
Però, è fuori di dubbio, che il Festival del Cibo di strada abbia molta più qualità. Merito sicuramente di Gianpiero Giordani, ideatore e organizzatore della kermesse gastronomica targata Confesercenti che è stata la prima del suo genere ed è imitata in lungo e in largo nello Stivale. Ed ha ragione il sindaco quando dice che “il Festival si conferma un palcoscenico che crea la miglior immagine possibile per la città”.
Sarebbe anche sbagliato parlare di una “semplice” fiera gastronomica. Non tanto e non solo perché ha anche la bollinatura di Slow food. Il Festival è un anche cultura gastronomica. Innanzitutto perché a Cesena porta cibi e sapori che raccontano le tradizioni gastronomiche delle regioni italiane e dei paesi di tutto il mondo. Inoltre sono sempre stati organizzati laboratori e incontri del gusto con degustazione finale. Quest’anno si terranno presso la libreria Ubik e saranno condotti da Elisabetta Boninsegna.
Ma il grande merito del Festival è di non essersi mai adagiato sugli allori. Ogni anno ha arricchito la proposta. E quest’anno (da venerdì a domenica) è andato oltre ogni più rosea aspettativa comportando anche un grande sforzo organizzativo.
Sarà abbinato alla prima edizione del Street Art Fest. Si terrà in piazza della Libertà. Immaginiamo un circo animato con forme, colori, suoni e movimenti incredibili, un circo urbano, dove acrobati, artisti, equilibristi si esibiranno con performance straordinarie. Per la prima volta ci saranno compagnie di busker con esperienza internazionale che porteranno i loro spettacoli al centro della città, rinnovando la manifestazione con attività artistiche e culturali accanto ai cibi del mondo. In tre giorni si alterneranno compagnie di artisti con partecipazioni nei più importanti festival italiani ed europei, ma ci saranno anche writer con installazioni temporanee e azioni collettive, per avere una piazza di arti e spettacoli rivolti a tutte le fasce d’età. Una piazza viva, colorata, in movimento.
Un giochino dal costo di circa 100 mila euro. In questo modo però tutto il centro sarà occupato (il cibo è in piazza del Popolo) creando un caleidoscopio di colori e sapori che non hanno uguali e che avranno una sola parola d’ordine: qualità. Che, poi, è quella che dovrebbe essere la stella polare di chi governerà Cesena. Declinando quel sostantivo in tutte le scelte la città potrà fare il salto di qualità. Altrimenti…
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