L’artista si impegna in veri e propri studi di fluidodinamica, al fine di ricercare e di analizzare il moto dell’aria e le forze che questa esercita sulla materia in quiete o in moto relativo rispetto ad essa.
Lo spazio e la luce sono realtà concettuali attorno alle quali vive e respira l’arte scultorea dell’artista Giuseppe Floccari.
Le sue mani e la sua mente riescono a plasmare la materia, rendendola duttile, morbida, delicata e anche molto elegante.
La sua visione del mondo, sia reale che trascendentale, riempie e anima la materia stessa con tutta la pienezza che contraddistingue il mondo interiore dell’artista.
Floccari in una sorta di gioco a nascondino si muove fra gli spazi da lui creati, a volte riempendoli e altre volte sottraendoli, in una armoniosa alternanza di luci ed ombre, di materia e di non materia, di spazi e di vuoti.
L’eleganza, la capacità di sintesi narrativa e la luminosità sono le principali caratteristiche delle opere scultoree da lui create.
Armoniose rotondità e sinuose curvature sono il linguaggio che Floccari usa per dare voce ed emozione alla materia da lui utilizzata, rendendola in tal modo protagonista principale di nuove esplorazioni e di nuove artistiche comunicazioni.
Le sculture da lui create divengono creature autonome ed indipendenti, acquistano vita ed identità, soprattutto identità, in quanto le sculture di Floccari sono immediatamente riconoscibili ed identificabili e sono proprio queste ultime le principali peculiarità che caratterizzano il valore e lo spessore qualitativo di un vero artista.
Floccari con le sue opere invita lo spettatore, stupito ed incuriosito, ad avventurarsi con lui in avvincenti viaggi nel mondo alla scoperta di nuovi spazi e nuove terre, come fosse un inedito Cristoforo Colombo. L’artista invita a scoprire o anche a riscoprire nuovi spazi o meglio invita a dare una nuova interpretazione degli spazi già scoperti e conosciuti.
Così come si può verificare osservando alcune delle sue sculture, quali ad esempio:
“la metamorfosi della crisalide” oppure “Altrove” opere realizzate in occasione dei viaggi in Giappone oppure anche l’opera “Ettore è Andromaca” che ci trasporta nelle antiche terre Elleniche, scultura realizzata nell’anno 2016, perseguendo l’intento di approfondire lo studio concettuale del parallelismo.
Riguardo alla scultura dal titolo “Musa” realizzata in ferro durezza carbonio ed eseguita interamente a mano, Floccari spiega che ciascun movimento dell’opera viene eseguito a freddo, senza alterare l’equilibrio della materia.
L’artista sperimenta le proprie capacità intuitive e creative impegnandosi costantemente nella ricerca e nello studio sul movimento plastico e dinamico, quest’ultimo capace di modificare gli equilibri aerodinamici dell’aria circostante.
L’artista si impegna in veri e propri studi di fluidodinamica, al fine di ricercare e di analizzare il moto dell’aria e le forze che questa esercita sulla materia in quiete o in moto relativo rispetto ad essa.
Sono queste armoniose circumnavigazioni in grado di generare connessioni e collaborazioni fra i vari e diversi mondi, quello interiore dell’artista che entra in contatto con il mondo interiore dello spettatore ed entrambi interagiscono ed esplorano spazi ampi, compresi fra il piccolo ed il grande, il finito e l’infinito, il micro ed il macro cosmo.
Nell’opera dal titolo “Al-marah al-djadidah” l’artista intende invitare alla riflessione e raccontare una contemporaneità insieme alle intrinseche relative complessità, quali: la gestione della libertà, la caduta dei dogmi e dell’autorità, la condizione della donna .
Le sculture di Floccari trascendono i limiti della propria materialità per spiccare il volo verso nuove consapevolezze e libertà, sia temporali che concettuali.
Proprio questa propensione all’apertura, sia mentale che materiale, arricchisce le opere dello sculture, illuminandole con lucenti bagliori.
La materia creata dallo scultore diventa portatrice di luce e la luce da sempre è una delle metafore più amate e decantate dagli artisti, in quanto la luce è il concetto più potente e capace di esprimere vitalità e origini, sia di eventi che di personaggi o anche di concetti e visioni.
Anche nelle sculture eleganti, erudite ed aeree di Floccari le luci convivono da sempre con le ombre e questo connubio diventa reale così come ben esprimono le parole di Oscar Wilde: “Quello che gli uomini chiamano l’ombra del corpo non è l’ombra del corpo, ma è il corpo dell’anima.”
Uno scultore moderno, profondo e completo che merita di essere conosciuto e approfondito ulteriormente attraverso le sue raffinate e lucenti opere artistiche.
Articolo di Rosetta Savelli
26 ottobre 2018
Questo post è stato letto 346 volte