Non solo trauma center

Marcello Borghetti (Uil) parla del nuovo ospedale, ma anche del futuro del Bufalini e, più in generale, della sanità cittadina

Il nuovo ospedale non sia solo trauma center,  ragioniamo sul futuro del Bufalini e rilancio dell’offerta sanitaria. Questo, in estrema sintesi, il pensiero di Marcello Borghetti, segretario Uil di Cesena. Questo il documento.


 

La costruzione del nuovo ospedale di Cesena è una realtà. La Uil di Cesena, già dal 2016 ha sostenuto la necessità di questa opera pubblica. Sono comprensibili i dubbi diffusi fra cittadini su questa consistente spesa. Occorre però riflettere sull’attuale struttura, non solo molto datata ma anche non idonea a garantire la migliore sicurezza di dipendenti e utenti, per una sanita all’altezza delle sfide, nei prossimi 50 anni.

 

D’altra parte, in occasione di eventi catastrofici purtroppo ricorrenti, la Uil è fra coloro che chiedono la realizzazione di nuove opere pubbliche e private, a partire da scuole e ospedali, per garantire sicurezza e innovazione. Converrebbe quindi partecipare ad un ragionamento pragmatico e di prospettiva, affinché questa struttura, di fatto già in fase di realizzazione, risponda esclusivamente alle esigenze sanitarie dei cittadini, con la migliore efficacia di realizzazione e rigoroso rispetto dei costi prestabiliti.

 

Per estremizzare il ragionamento, le competenze sanitarie che occuperanno questa struttura, devono essere decise in modo trasparente e rispondere esclusivamente alle esigenze dei cittadini cesenati, ovviamente in equilibrio con le altre strutture ospedaliere che costituiscono l’Ausl Romagna. Ciò che non può essere fatto è un progetto che risponda ad una discussione elitaria fra pochi professionisti del settore.

Pensiamo che il nuovo ospedale non possa essere solo un grande trauma center e che debba, non solo mantenere, ma incrementare le competenze specialistiche che compongono l’attuale struttura ospedaliera. Pensiamo che sia una buona occasione anche per immaginare un ospedale moderno che incontra le esigenze di cittadini e lavoratori, ad esempio attraverso un asilo aziendale aperto a dipendenti e utenti, così come un parcheggio gratuito per dipendenti e utenti.

 

La UIL ha anche sostenuto la necessità di uno studio per capire se sia possibile adeguare e riconvertire a funzioni sociali una parte del vecchio Bufalini, prima della costosa demolizione per fare un parco cittadino. Mentre per quanto riguarda la più moderna Piastra Servizi è assodato che si farà una “Casa della salute”, ovvero un importante punto di riferimento per l’orientamento ai servizi, la continuità dell’assistenza, la gestione delle patologie croniche ed il completamento dei percorsi diagnostici che non necessitano di ricorso all’ospedale.

Infine, ribadiamo la necessità di garantire una maggiore attenzione sui problemi sanitari del Bufalini attuale, sui tempi di attesa nelle visite, sull’adeguatezza degli accessi al Pronto Soccorso, sul ruolo dei medici di base e sulla valorizzazione del personale dipendente. Il trauma center, ovvero uno dei pezzi portanti del Bufalini, sconta ancora la mancanza dell’intervento h24 per trattare i casi di infarto, una esigenza che la politica non può rinviare al nuovo ospedale o a data da definirsi. Anche per queste ragioni permane un sentire comune, che segnala una perdita di appeal del Bufalini ed anche una perdita di competenze, la cui spiegazione non può essere semplicisticamente una percezione errata del personale dipendente o dei cittadini.

 

Non mancano quindi gli argomenti per parlare di un tema centrale, come quello della sanità e per partecipare alla realizzazione di una delle più grandi infrastrutture del territorio, una opportunità che porterà nuovo lavoro e che sotto questo profilo deve avere tutta l’attenzione, perché lavori, costi, appalti, rispetto della legalità, della sicurezza e del lavoro siano garantiti, per disporre di una struttura sanitaria all’altezza delle attese, delle sfide e delle esigenze di tutti i cittadini.

Questo post è stato letto 157 volte

Commenti Facebook
Avatar photo

Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.