Sabato 1 dicembre 2018, alle ore 11.00, presso la Chiesina del Miracolo, via Leone Cobelli 8, Forlì, verrà presentato l'avvenuto restauro del dipinto murale posto sopra la porta di accesso del luogo di culto raffigurante "Il miracolo dell'incendio" che versava in stato di grave degrado.
Furono Marco Viroli e Gabriele Zelli a evidenziare pubblicamente la necessità di salvare l’opera, appello che è stato raccolto dai clubs service forlivesi. L’intervento, infatti, è stato finanziato dai clubs Lions: Forlì Host, Forlì Valle del Bidente, Giovanni de’ Medici, Forlì-Cesena Terre di Romagna e dal Rotary Club, ed è stato eseguito da Andrea Giunchi e da Azzurra Piolanti, del Laboratorio di restauro Giunchi Andrea. È stata recuperata in questo modo un’opera d’arte, che versava in uno stato di grave degrado, eseguita con la tecnica che comunemente viene definita “pittura a secco”, non quindi di un affresco come abitualmente viene indicato, cioè una pittura policroma realizzata su intonaco asciutto. Una tecnica molto diffusa nella storia dell’arte in cui i pigmenti vengono applicati su intonaco asciutto unendoli ad acqua di calce. Molto interessante è il metodo con il quale si trasferisce il disegno sulla superficie muraria: questo, a grandezza naturale, viene dapprima realizzato su un “cartone” preparatorio, sul quale, con tecniche che sono mutate nel tempo, si realizza una fitta serie di fori lungo i contorni del disegno. Successivamente si appoggia il cartone forato alla superficie da disegnare e si tamponano le parti perforate con un sacchetto di tela riempito con carboncino o sanguigna. Questa operazione è definita “spolvero”. Si rimuove poi il cartone, sulla superficie resta la serie di puntini che ripetono i contorni da realizzare, che l’artista ravviverà con uno stilo, o congiungendo i vari punti, completando il disegno tramite un carboncino o tramite un pennellino bagnato per stemperare i punti. Nel nostro caso il pittore ha completato l’opera eseguendo il disegno monocromo, in toni rossastri, sfruttando il fondo dell’intonaco grigio nelle trasparenze, aggiungendo guizzi di luce, luneggiature a favore di una miglior resa volumetrica.
L’opera racconta del “Miracolo dell’incendio”, nello specifico mostra l’immagine della xilografia su carta, dov’è rappresentata la Madonna del Fuoco che tra le fiamme sale verso il cielo senza subire danni, durante l’incendio dell’edificio che sorgeva nello stesso luogo, la scuola dove insegnava il maestro Lombardino da Rio Petroso. Intorno la popolazione si adopera per spegnere l’incendio e alcune donne e bambini osservano incuriositi, atterriti e quasi increduli ciò che sta succedendo.
Resta da capire chi eseguì effettivamente il dipinto murale, dopo il completamento dei lavori di realizzazione della chiesina, avvenuto nel 1819 su progetto dell’architetto forlivese Luigi Mirri (1752-1824). Molte pubblicazioni lo attribuiscono al pittore bolognese Gaetano Gandolfi che non poté lavorarvi dal momento che era già deceduto nel 1802. Altri lo fanno risalire ad Antonio Gandolfi, un artista che non è neppure esistito. Al momento è lo storico dell’arte Alvaro Lucchi, su incarico di Gabriele Zelli, a effettuare ricerche in merito che si spera possano portare a un esito definitivo.
Alla cerimonia del primo dicembre interverranno Mons. Livio Corazza, vescovo di Forlì-Bertinoro, Davide Drei, sindaco di Forlì, i presidenti attualmente in carica dei clubs che hanno promosso l’intervento e coloro che li hanno preceduti: Andrea Mariotti e Gabriele Zelli per il Forlì Host, Santa Todero e Gabriele Erbacci per il Forlì Valle del Bidente, Ivano Spazzoli e Maurizio Zaccarelli per il Giovanni de’ Medici, Germano Capacci e Morena Contri per il Forlì-Cesena Terre di Romagna, Claudio Cancellieri e Mario Fedriga per il Rotary Club Forlì. Saranno presenti i restauratori Azzurra Piolanti e Andrea Giunchi che illustreranno le modalità e il risultato del restauro.
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