Viabilità: le emergenze

La prossima amministrazione dovrà puntate sulla qualità

A Cesena non ci sono emergenze infrastrutturali. Il problema principale è quello del collegamento con Forlì, la cosiddetta Emilia bis. Chi ritiene che sia inutile dovrebbe fare una verifica. Nelle ore di punta ci sono intasamenti e rallentamenti che non sono per nulla giustificabili. Di mattina, fino alle nove circa, in direzione Forlì, c’è una fila che, spesso, parte dal semaforo di Capocolle e arriva alla rotonda con via Settecrociari. Ma, problemi, ci sono anche fino al semaforo di Panighina. Va leggermente meglio fino a Forlimpopoli, ma non è certamente Il caso di fare salti di gioia.

 

È fuori di dubbio che la via Emilia è del tutto inadeguata per sopportare il carico di traffico che la attraversa. A partire da quello pesante. Anche per le dimensioni che ha, la strada  dovrebbe essere riservata al traffico locale e ai mezzi pubblici. Così potrebbe essere percorsa anche dai ciclisti. Ma, quello dell’Emilia bis, non è un problema che possono risolvere i Comuni. Cesena, Bertinoro, Forlimpopoli e Forlì potrebbero fare un’azione di lobbies, ma l’onere spetta ad altri.

Per quanto riguarda l’intervento diretto del Comune di Cesena la prossima amministrazione non avrà particolari problemi da risolvere. Certo, si potrebbe tornare a ragionare del collegamento fra la via Assano e Macerone. Di una via Cesenatico bis se ne parla da moltissimo tempo. Però non è mai stato fatto un affondo anche se non sarebbe un’idea da scartare a priori.

Per il resto serviranno interventi di qualità. A partire dalle piste ciclabili. L’emergenza è la Diegaro/Torre del Moro. Ma quella dovrebbe essere impostata dall’attuale amministrazione. La prossima, quindi, dovrà solo proseguire il lavoro. Ma ci sono altri interventi altrettanto urgenti. Uno è la messa in sicurezza della Romea. È vero che il tratto tra Borgo Paglia e Torre del Moro è largo. Ma è altrettanto vero che è un rettilineo che invita gli automobilisti ad andare veloci. Quindi per i ciclisti serve una soluzione alternativa. L’ideale sarebbe la ciclabile e lo spazio c’è. Ma, per gli utenti deboli, molto più pericolosa è la prosecuzione: il tratto fra la rotonda di Torre del Moro e il cavalcavia della secante. Una strada stretta, con moltissimi alberi e con l’asfalto rovinato. Inoltre è molto trafficata essendo uno dei collegamenti più importanti con la zona artigianale. Non è un tratto lunghissimo, Ma Per un ciclista o un pedone è enormemente pericolosa. Forse è uno dei tratti più pericolosi di tutto il territorio comunale.

 

Ma è necessario intervenire anche nel collegamento fra Case Castagnoli e Calisese, altra strada piuttosto stretta e pericolosa. Inoltre bisogna dare continuità alla ciclabile che arriva fino a Case Castagnoli.

In lista vanno poi messi il collegamento fra la Cervese e San Giorgio e il tratto di Ravennate fra il centro Coming e la Calcinaro.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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