Signor ministro, si faccia processare

La richiesta fi processo a Salvini continua a tenere banco. Sull’argomento interviene Paolo Lucchi, sindaco di Cesena, con una lettera aperta.

Paolo Lucchi

Caro Ministro Salvini, come tutti gli italiani ho letto le sue dichiarazioni relative alla richiesta del Tribunale dei Ministri di Catania, che le contesta il reato di sequestro di persona aggravato per aver bloccato per più gionri a bordo della “Diciotti” 177 migranti di varie nazionalità ed età.

Come tutti, in attesa del parere della Giunta per le autorizzazioni del Senato, non ho potuto fare a meno di notare il suo passaggio repentino dal “mi assumo le responsabilità e lo rifarei” di qualche settimana fa, ad un “nella mia autonomia di Ministro faccio quel che mi pare, non tocca ai giudici giudicare” che lascia spazio a molte interpretazioni.

Ma lei, che è maestro nell’accendere e nello spegnere i fari della polemica politica, certamente nei prossimi giorni ci regalerà nuove perle su questo argomento, ne sono certo.

Matteo Salvini



Nel frattempo, mi permetto però di porle un quesito semplice semplice, lo stesso che ieri mattina al mercato settimanale di Cesena mi ha sottoposto più di un cittadino, trovandomi impreparato non dal punto di vista legale (so bene come il Tribunale dei Ministri sia una sezione specializzata del Tribunale ordinario, competente per i reati commessi dal Presidente del Consiglio e dai Ministri nell’esercizio delle loro funzioni), ma da quello morale.

Torno al quesito che mi è stato posto:” Ma perché a me, ad ogni cittadino “semplice”, ad ogni imprenditore, ma anche ad ogni Sindaco, Presidente di Regione, Assessore, può capitare di essere denunciati e processati ogni giorno ed a Salvini no? Ma non sono quelli del cambiamento?”.

Perché, lo sa bene, nessun cittadino normale (anche se pro tempore dedicato all’amministrazione del territorio), ha un “paracadute” al quale affidarsi in caso di denunce. E quando poi le stesse si trasformano in processi, altro non si può fare che accettare, certi che i Giudici faranno il proprio dovere con serietà. Potrei linkarle pacchi di dichiarazioni rilasciate negli anni in questa direzione da dirigenti del suo Partito, quando a qualcuno degli avversari politici è capitato di essere denunciato e magari anche processato……

Paolo Lucchi



Ed allora perché il “Governo del cambiamento” ed i suoi membri non sono pronti a farsi giudicare dai magistrati come tutti gli italiani, senza paracadute speciali?

Perché il giudizio politico degli italiani – quello al quale lei si richiama ogni giorno – è certamente speciale ed indispensabile, ma forse tanti di noi si sentirebbero ancor meglio rappresentati (oggi e per il futuro) da chi non regali a sé stesso un privilegio come questo, che fa di lei (e degli altri Ministri, perché immagino che anche il Premier Conte, il Vice Premier Di Maio e gli altri, domani si comporterebbero allo stesso modo) parte di una “casta veramente speciale”.



Ci pensi, signor Ministro e magari venga a rimirare il cartiglio collocato nella nostra Sala degli specchi, su cui spicca una massima rivolta ai governatori del XVIII secolo, ma valida ancora oggi. Su di esso infatti si legge: “Ricordate che governate degli uomini, che governar dovete con le leggi, che non governerete per sempre.”

Lo legga bene, signor Ministro e ci pensi: qualche secolo fa sapevano bene che la democrazia si fa soprattutto rispettando quelle tre semplici regole. Perché noi tutti cerchiamo di rispettarle ogni giorno e lei può fregarsene?


Il Sindaco di Cesena, Paolo Lucchi
Matteo Salvini

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.