Confcooperative Forlì-Cesena: uno spettacolo per riflettere sulle foibe

Martedì 19 febbraio 2019 alle ore 20,00 presso il Teatro San Luigi (via Luigi Nanni, 14 – Forlì) è previsto l’evento “Il silenzio della storia è come una bomba: voci, sussurri e grida sull’orlo delle foibe”, promosso da Confcooperative Forlì-Cesena.

Si tratta di un’iniziativa, che può apparentemente sembrare esterna alle peculiarità di un’organizzazione che associa imprese, ma che in realtà testimonia la volontà dell’organismo guidato dal presidente Mauro Neri e dal direttore Mirco Coriaci di promuovere approfondimenti su fenomeni che riguardano la vita della comunità e il suo recente passato.

“Tengo a dire – afferma Coriaci – che l’iniziativa parte dal gruppo giovani di Start Coop (il coworking di Confcooperative), al fine di stimolare una riflessione proprio fra gli stessi giovani su un dramma del passato – quello delle foibe – troppo spesso politicizzato e non considerato nella propria dimensione, ovvero quella di una immane tragedia, procurata dall’atrocità umana. Confcooperative, forte dei propri valori di centralità e dignità della persona, quindi, nel promuovere un’azione del genere, si pone l’obiettivo, prendendo spunto da questo dramma, non solo di scongiurare che eventi come questo non si ripetano, quanto piuttosto di suscitare una cultura dell’accoglienza e del dialogo”.

L’iniziativa propone anche i caratteri dell’innovazione: non si tratta infatti di un classico convegno, ma di un’interpretazione artistica, promossa da un gruppo di studenti del Liceo Classico G.B. Morgagni di Forlì, guidati dalla loro insegnante Manuela Racci, che, dopo il saluto introduttivo del presidente di Confcooperative Forlì-Cesena Mauro Neri, proporranno letture, recitazioni, canzoni e musiche ispirate al dramma delle foibe.

“Questo spettacolo – spiega Manuela Racci – che coinvolgerà quattro classi del Liceo (III A Umanistico, III B Classico, V A Linguistico e V B Classico), prende spunto da un’esperienza già realizzata due anni fa presso il teatro Dragoni di Meldola, su sollecitazione dell’amministrazione comunale. Si tratta di un collage di testimonianze/interviste di sopravvissuti alle foibe (fra cui una di Gino Paoli), di canzoni significative (Sergio Endrigo, la colonna sonora del filma “La vita è bella”, Bob Dylan, Michael Jackson) di letture di autori famosi (fra cui Cesare Pavese) e di brani musicali accompagnati dal vivo da tre flauti. I nostri ragazzi, che non sono certo attori professionisti, ci cimenteranno nel canto, nella lettura, nella musica e nella recitazione con l’obiettivo di proporre ai presenti un viaggio in questa tragedia, per dare voce alle tantissime persone che hanno perso la vita in questo contesto e di affermare con forza che le foibe non sono una dramma di serie B. La riflessione sulla memoria del male rivolto all’uomo deve diventare un seme per abbandonare la strada dell’odio e lasciare spazio a quella del dialogo e dell’accoglienza. Sono sicura che i miei studenti saranno in grado di offrire emozioni fortissime per far vivere ai presenti un’esperienza unica che andrà dritto dritto al loro cuore”.

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Gigi Mattarelli

Gigi Mattarelli è legale rappresentante dell'agenzia di pubblicità Grafikamente, oltre che giornalista pubblicista da circa 30 anni, con una predilezione spiccata per la comunicazione sociale. E' direttore responsabile della rivista "Percorsi Solidali" edita dalla stessa Grafikamente, che da quasi 10 anni racconta storie di volontariato, cooperazione e associazionismo locale. Nel tempo libero dà sfogo alle sue grandi passioni, ovvero la bicicletta, il tifo per l'Inter e la venerazione per un gruppo musicale "cult" italiano, i Nomadi. E' autore dei volumi "C'era un volta un re bisre, bisconte, binè..." che ricorda la figura di don Amedeo Pasini, "Forlì&dintorni su due ruote" (ovvero 20 percorsi in biciletta alla scoperta della Romagna). "Il ruggito del Leone" (dialoghi con Romano Baccarini), "Un sorriso contagioso" (che racconta la storia di Luca Berardi, atleta forlivese campione di nuoto e sci nordico) e "Innamorata di Dio. Bendetta Bianchi Porro raccontata ai ragazzi".