Primo evento organizzato dai Popolari per Cesena
Cura della Persona e generazione di reti: questi due pilastri fondamentali per la costruzione di una comunità sono stati al centro del primo evento organizzato dai Popolari per Cesena.
“Il messaggio che vogliamo trasmettere – ha introdotto Francesco Biguzzi, Responsabile Area Persona e Società – è quello di una rete “a maglie strette”che possa ri-generare i rapporti tra tutti i membri della società: bambini, giovani, anziani, famiglie con particolare attenzione alle fragilità, alle disabilità e alle nuove povertà. La generatività sociale – spiega – è un nuovo modo di pensare e di agire personale e collettivo capace di impattare positivamente sulle forme del produrre, dell’innovare, dell’abitare, del prendersi cura, dell’organizzare, dell’investire”.
Tre gli ambiti al centro della serata: welfare circolare, centralità dei servizi, sanità e salute.
Nel suo intervento, il prof. Stefano Zamagni ha sottolineato come “di fronte alla crisi del modello di welfare state, occorra superare l’assistenzialismo e lavorare in un’ottica di sussidiarietà circolare. Stabilire un dialogo partecipativo tra le sfere della società, secondo il principio della reciprocità – prosegue – permette di elaborare un piano strategico a medio lungo termine per una visione di città che sia civitas (città delle anime) invece che città delle pietre ”.
“Viviamo in un territorio quanto mai ricco e da far dialogare – ha evidenziato il Leonardo Belli, presidente Assiprov Forlì-Cesena – sfruttando la rete preziosa e gratuita delle associazioni di volontariato”.
Alcuni esempi virtuosi del nostro territorio – quali la rete di abilità diverse, la rete del dono, gli empori solidali – rappresentano una ricchezza per le nostre comunità che guarda non solo a bisogni materiali ma anche spirituali.
Tra le proposte lanciate dai Popolari la creazione del Tavolo della Circolarità attorno al quale ente pubblico, imprese e terzo settore si siedono in un dialogo continuo sulla base di predeterminati protocolli, partendo dall’ascolto dei bisogni allo scopo di arrivare a definire le priorità degli interventi, a trovare i modi di finanziamento e le modalità di gestione.
La costituzione dell’Agenzia per la Famiglia, come organismo collettore tra una parte politica, una componente operativa, le famiglie e le associazioni che le rappresentano, al fine di offrire servizi per le famiglie (assistenza domiciliare – minori, adulti, disabili e anziani; aiuto alle famiglie senza reti; assistenza psicologica; politiche di conciliazione lavoro-famiglia, politiche fiscali e tariffarie, sostegno al reddito).
La modifica dell’assetto dei servizi sociali creando una struttura più flessibile e l’istituzione di un comitato scientifico che presieda un tavolo di Osservatorio Economico Educativo, affinché si propongano interventi mirati e virtuosi di prevenzione su minori e disabili.
La creazione di una Casa del Benessere (Housing Care), trasformando una parte del vecchio ospedale in un progetto residenziale capace di rispondere non solo ad un bisogno abitativo ma anche ai bisogni sanitari e d’assistenza di chi vi abita: anziani fragili (soli o in famiglia), disabili, famiglie con un disabile, studenti, giovani coppie, donne o uomini separati).
A fronte dell’aumento della popolazione anziana e le maggiori malattie croniche invalidanti, occorre individuare soluzioni alternative all’assistenza domiciliare e alla residenzialità: sviluppare gli ospedali di comunità, diffondere la domiciliarizzazione delle cure, incentivare il cohousing intergenerazionale, riconoscimento giuridico ed economico della figura del caregiver famigliare.
Il percorso di ascolto dei forum iniziato l’estate scorsa, ha permesso di elaborare ulteriori proposte programmatiche. Lotta al disagio sociale (droga nelle scuole, gioco d’azzardo) e alla dispersione scolastica; creazione di un modello di integrazione guidata per far fronte all’immigrazione; applicazione generativa della legge del “dopo di noi” e delle persone con disabilità; istituzione di un fondo dedicato ai 18enni in uscita da affido e comunità.
“Questa visione circolare – ha detto Enzo Lattuca – permetterà di impostare un nuovo rapporto di interazione tra gli attori della nostra società attraverso la scelta di un metodo efficace per raggiungere gli obiettivi”.
Generare reti e custodirle con attenzione perché non si strappino. Un impegno concreto perché nessuno si senta escluso!
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