Dirigente Confesercenti, ideatore del Festival del cibo di strada, ma, soprattutto, una brava persona
Gianpiero Giordani è morto ieri. Da tempo sapevo che era malato e che non ci sarebbe stato niente da fare. Ma quando, ieri sera, mi è arrivata la notizia è stata dura. Molto.dura. Gianpiero, 62 anni, era uno dei dirigenti della Confesercenti. Ma soprattutto è stato l’ideatore del Festival del cibo di strada ed è stato un grandissimo ambasciatore della piadina, quella dei chioschi.
Ci conoscevamo molto bene. Oserei utilizzare la parola amicizia. Di sicuro c’era tanta, tantissima stima reciproca. Un rapporto nato sull’asse di una passione reciproca (l’enogastronomia) è che poi si è consolidato nel tempo.
Gianpiero era una brava persona. Solare. Soprattutto credeva in quello che faceva e lo faceva unicamente per passione. Questa era la cosa che più apprezzavo di lui.
In questo periodo a Mercato Saraceno si teneva la gara del porcospino, kermesse che aveva ideato e organizzato proprio Gianpi. Tutti gli anni mi chiamava in giuria e scherzavano sul fatto che dovevo giudicare un dolce che ha come ingrediente il caffè, sapore che non mi piace. Non so se quest’anno riusciranno a organizzare la manifestazione. Nel caso non ci riescano, mi auguro che dal prossimo anno la festa ritorni, intitolata a Gianpiero, così come sarebbe giusto intitolargli il festival del Cibo di strada. Ma su quest’ultimo aspetto credo non ci siano dubbi. Conosco la sensibilità del vertice della Confesercenti e sono sicuro che ci hanno già pensato.
L’ultima volta l’ho visto parecchi mesi fa. Al teatro Verdi, all’assemblea annuale della Confesercenti. Era già malato. Il viso era segnato dalle cure che stava facendo. Soprattutto aveva un pallore significativo. Ci siamo visti da lontano e ci siamo salutati. Mi ha sorriso. Quel sorriso resterà il suo ricordo. Ciao Gianpi.
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