Giovedì 25 aprile 2019, alle ore 18.00, presso Corte San Ruffillo, via San Ruffillo 12, Dovadola, si terrà l'inaugurazione della mostra fotografica "Luoghi della Memoria" di Mauro Paganelli. Insieme all'autore interverranno Sara Vespignani, titolare di Corte San Ruffillo, e Gabriele Zelli.
Nel nostro territorio sono presenti diversi luoghi fortemente segnati dagli eventi bellici del 1944, in coincidenza con il passaggio del fronte, dalla lotta partigiana o dagli eccidi nazifascisti.
Su quei luoghi si è recato Mauro Paganelli fotografandoli come sono oggi e mettendo in evidenza i segni lasciati quale memoria degli orrori della guerra: dal Passo del Carnaio a San Tomè, da Fragheto a Tavolicci, da via Ripa a via Oberdan a Forlì, solo per citarne alcuni.
Sono i luoghi della Memoria che la volontà di chi è rimasto, o è venuto dopo, ha reso elementi simbolici, tessere di un mosaico che rende visibile il sacrificio di uomini e donne nel lungo cammino verso la conquista della Libertà, che si dovette confrontare con l’esercito tedesco, le SS, che occupavano il territorio, e i loro alleati in camicia nera.
Forlì nel giugno del 1944 divenne sede di uno dei più importanti comandi delle SS dell’Italia occupata (vi furono trasferite parte delle SS che a Roma si erano macchiate della strage delle Fosse Ardeatine dove le vittime furono 335). Il territorio montano della provincia era attraversato dalle fortificazioni della Linea Gotica, mentre nella pianura vi erano alloggiati importanti reparti di carristi tedeschi. Rocca delle Camminate era continuamente sorvegliata da SS e militi fascisti, mentre Predappio ospitava il comando del controspionaggio della Decima Armata e Castrocaro il comando tattico delle SS e della Polizia per la lotta alle bande partigiane nell’Italia centrale.
In questo contesto, sempre nel mese di giugno, per mettere in sicurezza le truppe e i lavori sulla Linea Gotica, per cercare di debellare la resistenza giunsero nella nostra Provincia altre tre formazioni: il IV Battaglione della polizia italo-tedesca, che si insediò nelle zone di San Piero in Bagno, Sarsina, Sant’Agata Feltria e Balze; un battaglione di SS italiane che si insediò a Santa Sofia e il Battaglione “M” “9 Settembre” che si stabilì nella zona di Castrocaro. Queste forze si aggiunsero ai reparti di SS insediatisi dopo l’8 settembre 1943 nelle “casermette” di Forlì, ribattezzate “Adolf Hitler”, e al Reggimento corazzato 413 di stanza a Meldola. Questo reggimento quando si univa alla Guardia del Duce e all’Ottantaduesima Legione della milizia di Forlì, formava il commando anti partigiani guidato dal maggiore tedesco Freyer.
Tutto questo dispiegamento di uomini, ben equipaggiato e armato, aveva ricevuto l’ordine di terrorizzare la popolazione, di annientare le formazioni partigiane e di resistere fino allo stremo per difendere Forlì e Predappio, le città di Mussolini. Lo fecero mettendo in atto una ferocia senza pari con rastrellamenti, fucilazioni, eccidi di massa, uccidendo bambini, donne, anziani, preti, ebrei, antifascisti, partigiani. Avvenne su tutto il territorio provinciale oggi contrassegnato dai “Luoghi della Memoria” fotografati da Mauro Paganelli, così come avvenne in Toscana e successivamente in Emilia .
Paganelli si occupa di fotografia dal 2001. Si è già interessato al tema della Resistenza lavorando al progetto “Memorie Resistenti”, che ha esposto per la prima volta, nel 2013, alla Corte San Ruffillo.
L’inaugurazione della mostra a Corte San Ruffillo sarà accompagnata da un apericena con buffet e un calice di vino, al costo di €15 a persona (è richiesta la prenotazione).
Per informazioni e prenotazioni: 0543 934674; 348 9404101.
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