La proposta di Priya Baldazzi (Popolari per Cesena)
Interessante proposta di Priya Baldazzi, candidato al Consiglio Comunale per i Popolari per Cesena. La nota.
La città di Cesena merita una visione culturale che eccede per sua natura i confini del centro storico. La realizzazione di una complessa e organica valorizzazione culturale ha bisogno di fare “sistema” del valore storico, artistico, paesistico ed enogastronomico del nostro territorio.
Dalla costa ai dolci pendii vogliamo che Cesena torni a sentirsi il fulcro di una più ampia vicenda storica e culturale. Un palinsesto di bellezza, arte, innovazione e tecnologia, costruito sui valori della tradizione agricola, che ne costituisce l’anima vera e profonda.
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Pertanto, si rende necessario da una parte riprendere in mano la valorizzazione culturale del Centro Storico, ma al contempo ripartire da un approccio a più grande scala, restituendo interesse ai tesori del territorio circostante.
I Popolari per Cesena intendono focalizzare l’attenzione su questo tema, proponendo di stabilire una rete delle Case Museo Cesenati, senza nuocere al circuito delle Case dei Poeti e degli Scrittori di Romagna, ma anzi varando un’ipotesi cittadina per promuovere al meglio Casa Renato Serra, Casa Bagioli e il suo Giardino Segreto, Villa Silvia Carducci e la rinnovata Casa Bufalini, per citare alcuni esempi.
La grande forza delle case museo sta nel saper raccontare una storia non solo attraverso le cose materiali (misurabili, catalogabili) ma anche attraverso i patrimoni immateriali fatti di relazioni, emozioni, ambienti. Le Case Museo del nostro territorio spesso aprono le porte solo quando ospitano eventi culturali o previo appuntamento. In questo contesto sarà importante rivolgere il nostro sguardo e porgere la mano anche alle associazioni culturali locali affinché possano garantirne l’apertura ad un pubblico sempre più ampio e vario, senza tralasciare quelle che operano a livello nazionale (Case della Memoria in Emilia-Romagna, l’Associazione Nazionale Case Museo). Così ci si può infine prefiggere l’obiettivo di un sistema Romagna aperto e coordinato per ogni località in cui sorga una Casa della Memoria, tenendo conto che la nostra regione è una tra le più ricche di questa tipologia di museo.
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Nel panorama museale internazionale, le case museo stanno svolgendo oggi un ruolo innovativo nella valorizzazione dei territori in cui si trovano e sono destinate a svolgerlo sempre di più nel futuro. Questo avviene perché offrono al proprio pubblico un’esperienza alternativa e più diretta rispetto a quelle che si possono fare negli altri musei. Per dirla con Ernesto Sabato “.. non sono i muri, né il soffitto né il pavimento che danno carattere alla casa, ma gli esseri che la rendono viva con la loro conversazione, le loro risate, i loro amori e risentimenti ..”
In questa nuova rete, le case museo cesenati potranno essere poi collegate anche ad altre dei territori vicini, ad esempio Casa dell’Upupa a Sorrivoli e Casa Moretti a Cesenatico. Queste dimore storiche apriranno le loro porte memori dell’ospitalità cara ai romagnoli e consce di sfoggiare finalmente le meraviglie e i tesori custoditi nelle loro stanze, impolverate di storia, sapere e tradizioni.
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