Sindaco criticato perché ha scelto assessori provenienti da liste che hanno preso pochi voti. La replica di A Sinistra
Enzo Lattuca contestato dai 5Stelle per aver composto la giunta con persone appartenenti a liste che non hanno preso il Consigliere comunale. È il senso della prima nota post elezioni dei pentastellati cesenati.
Premesso che la critica deve far parte del Dna di un politico, è lecito attendersi che una presa di posizione sia motivata. E questa non pare esserla. Rilievi alla giunta ci potranno essere in base al lavoro fatto o non fatto. Il resto mi sembra un puro esercizio dialettico.
Per quanto mi riguarda non so se questa giunta farà bene o meno. Di certo Lattuca è stato di parola. Aveva detto che, in caso di vittoria, tutte le liste della coalizione avrebbero avuto l’assessore e si è comportato di conseguenza. Ad ognuna ha chiesto una rosa di nomi e poi lui, in autonomia, ha fatto le scelte che riteneva più opportune. Sul metodo credo non ci sia nulla da obiettare.
Ai 5stelle replica A Sinistra, una delle liste rappresentate in giunta (con Carlo Verona) senza aver preso il consigliere.
A Cesena i 5 Stelle sono passati in un anno dal 30% dei voti al 14 delle europee e, nello stesso giorno e nelle stesse cabine, a meno del 9% delle comunali.
Il segno del fallimento di un gruppo dirigente, del tutto assente nella vita politica locale se non per conflitti intestini, non potrebbe essere più evidente.
Ebbene, proprio questa forza politica si permette ora di sputare sentenze sul fatto che nella nuova giunta siano presenti assessori della coalizione che ha sostenuto Lattuca e che appartengono a liste prive di rappresentanza consiliare.
Come se queste liste non possano comunque essere in grado di esprimere persone competenti e appassionate nel governo della città, garantendo quel pluralismo politico e culturale del quale il nuovo sindaco si è fatto fin dall’inizio pubblicamente garante e assertore. E se ne escono così proprio loro, che negli scorsi cinque anni hanno continuamente accusato la vecchia giunta di essere un monocolore troppo chiuso e compatto!
La logica del confronto e della collaborazione plurale, in realtà, sfugge completamente a chi, abituato ad obbedire a un comico e a una azienda, si dimostra ovunque ben poco capace di una consistenza e di una autonomia propria.
E i risultati, meno che deludenti, sono sotto gli occhi di tutti, qui come ovunque, dallo sgoverno nazionale a quello delle città, che vanno perdendo a rotta di collo. Ora aspettiamo di vedere l’unico superstite dei 5Stelle rimasto in Consiglio accodarsi diligente al traino della opposizione leghista. La campagna elettorale, del resto, diversi di loro gliel’hanno già fatta, durante il ballottaggio.
«A titolo personale», per carità. Che pena.
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