Amadori continua ad investire

Il gruppo di San Vittore non sivferma dopoi 225 milioni spesi nell'ultimo triennio

La storia di Amadori, intrecciandosi allo sviluppo del nostro Paese, racconta la crescita continua di una passione di famiglia che nel 2019, a 50 anni dalla sua fondazione ufficiale, è diventata sempre di più una moderna food company specializzata nel settore avicolo.

L’occasione per ribadire questi e altri importanti messaggi è stato il tradizionale pranzo stampa che, quest’anno, si è svolto presso il ristorante milanese LUME, dove lo chef stella Michelin Luigi Taglienti ha interpretato in un menù esclusivo alcuni prodotti delle filiere d’eccellenza Amadori: Il Campese, BIO e Qualità 10+.

L’appuntamento ha idealmente concluso le celebrazioni per i 50 anni di Amadori e ha rappresentato l’occasione per sottolineare l’impegno del gruppo a continuare nella politica d’investimenti nella propria filiera integrata, 100% italiana.

Al Lume di Milano il tradizionale pranzo natalizio

Fra il 2016 e il 2019 sono stati investiti 225 milioni di euro, focalizzati nello sviluppo di nuove filiere produttive e nel consolidamento di quelle esistenti.

Nel prossimo triennio 2020-2022, il Gruppo dedicherà ancora maggiori risorse a soddisfare i bisogni dei consumatori in termini di qualità e sostenibilità, attraverso investimenti volti a fornire prodotti sempre più completi sotto l’aspetto nutrizionale e di servizio, differenziando la propria strategia di crescita tra filiera integrata, nuove categorie di prodotti e valorizzazione della marca.

Fra queste, innanzi tutto, Il Campese, il pollo allevato all’aperto presente sul mercato da oltre 15 anni, punta di eccellenza della produzione Amadori e dal 2017 allevato senza uso di antibiotici.

Gli allevamenti dedicati a Il Campese, concentrati tra nord della Puglia e Molise, rappresentano una solida e concreta realtà economica, con un indotto lavorativo che ha creato occupazione per oltre 100 famiglie. Questo progetto è proiettato verso un futuro di ulteriore crescita, grazie a nuovi investimenti e a un piano di sviluppo che prevede l’insediamento di altri allevamenti nelle regioni del sud Italia.

Sempre nel nord della Puglia è partita ufficialmente da fine 2018 la nuova filiera biologica Amadori. Il progetto BIO permette al gruppo di continuare il proprio percorso di crescita nelle filiere avicole, con un piano di sviluppo che prevede di incrementare il numero di allevamenti biologici in altre aree della Puglia e in regioni limitrofe.

Infine, la filiera Qualità 10+ continua a svilupparsi. Da quest’anno, Amadori ha esteso la propria offerta Qualità 10+ anche alla filiera del tacchino.

La linea pollo e tacchino Qualità 10+ adotta pratiche di alimentazione simili a quelle de Il Campese, ovvero esclusivamente vegetale e no Ogm e la completa esclusione dell’uso di antibiotici.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.