Incarico importante per Elena Baredi
Nomina pesante per Elena Baredi. Il Consiglio di Amministrazione di Asp, l’Azienda Pubblica di Servizi alla persona del Distretto Cesena – Valle Savio, questa mattina l’ha nominata presidente. Prende il posto di Alen Balzoni.
Elena Baredi è insegnante di Scuola Primaria “Pascoli” di Cesena, che dal 2009 al 2014 ha il ricoperto il ruolo di assessora alla Pubblica istruzione e ai Servizi culturali del Comune di Cesena. Inoltre, dal 1990 al 1999 è stata Consigliera Comunale per il PCI prima, poi, come indipendente, per il PDS. Il CdA ha nominato Alberto Gori vicepresidente, riconfermando direttore per i prossimi cinque anni Alessandro Strada. Le nomine arrivano dopo che il 13 maggio scorso l’Assemblea dei Soci Asp ha nominato il nuovo Consiglio d’Amministrazione che guiderà l’Azienda per i prossimi 5 anni.
“Auguro – commenta il sindaco Enzo Lattuca – un buon lavoro a Elena Baredi e al nuovo CdA di Asp. Come già sottolineato in occasione del rinnovo, l’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona in questi anni, e in modo particolare nel corso dell’emergenza epidemiologica, ha svolto un lavoro esemplare. Guardando al prossimo futuro ci sono obiettivi ambiziosi da raggiungere come il consolidamento dei servizi volti a promuovere e coordinare la rete delle risorse di Comunità e la riorganizzazione dei servizi volti a favorire l’autonomia e l’inserimento sociale e lavorativo delle fasce più deboli della popolazione”.
La progettualità gestionale futura di ASP dipende dall’orientamento degli Enti Locali Soci i quali sino ad oggi hanno dimostrato di apprezzare l’Azienda come partner efficiente ed efficace nella gestione dei servizi sociali, socio-sanitari ed educativi. L’emergenza COVID-19 ha reso inevitabile la necessità di dover riprogrammare assieme ai Comuni Soci il funzionamento e le risorse disponibili per i vari servizi. La necessità di dover garantire le dovute sicurezze per utenti e lavoratori rende inevitabile dover ripensare l’utilizzo degli spazi oggi in dotazione e di valutare l’impatto dei costi necessari per l’approvvigionamento dei prodotti di sanificazione e di protezione individuale. In particolare sia a livello locale che a livello regionale va ripensato il modello di gestione delle strutture residenziali e semiresidenziali per persone non autosufficienti che hanno mostrato notevole fragilità nell’affrontare l’emergenza in atto sulla base dei criteri previsti dal sistema di accreditamento vigente. Allo stesso tempo occorre una attenta valutazione sulla possibilità di continuare a proporre progetti di socializzazione e/o a bassa soglia che strategici erano risultati nel contenere l’isolamento e promuovere le autonomie delle persone più fragili.
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