Cresce il ventre molle dell'elettorato
A Milano e Modena da maggio è possibile farsi rilasciare i certificati di residenza presso le edicole. Potrebbe essere un modello che si potrebbe proporre anche a Cesena, decongestionando così gli uffici comunali. Che ne pensate?
Questo è il post caricato ieri da Fabrizio Faggiotto ne “La Cesena che vorremmo”.
La proposta è condivisibile, anche e soprattutto perché si tratterebbe di un progetto adatto per ampliare l’offerta delle edicole, settore in sofferenza da molto, troppo tempo. È una sollecitazione che però permette delle riflessioni, anche aprendo il cassetto dei ricordi.
Quelle di decentrare, automatizzandolo, il servizio anagrafe non è una novità in assoluto per Cesena. A metà anni Novanta l’amministrazione Preger fece un tentativo che sembrava interessante: installare in diversi punti della città degli sportelli automatici di distribuzione di certificati anagrafici. Una sorta di bancomat collegato con l’anagrafe. Furono messi, in particolare, vicino ai bancomat degli istituti di credito. Fu un flop totale. Probabilmente il risultato sarebbe diverso se adesso il servizio fosse istituito nelle edicole.
Però il totale fallimento di quel servizio fece riflettere. Si disse che l’idea era giusta, ma troppo avveniristica per Cesena. In questa analisi potrebbe esserci molto di vero. Spesso Cesena fatica a digerire le novità. Però non è un problema solo di Cesena. Spesso le persone sono pigre e, di conseguenza, diventano conservatrici. Problema direttamente proporzionale con l’aumento dell’età.
È un errore. Solo adeguandoci all’innovazione si può aiutare la crescita complessiva. È sbagliato restare ancorati allo status quo. Soprattutto se non facciamo lo sforzo necessario per crescere insieme all’innovazione poi non possiamo neppure lamentarci di una certa inconcludenza da parte della politica. La pigrizia mentale è forse il difetto principale del ventre molle dell’elettorato. Ed è anche quello sul quale confida la politica. Non a caso questo è un momento in cui si può dire tutto e il contrario di tutto.
Non è vero che non ci sono più differenze tra destra e sinistra. Certi valori esistono ancora e emergono anche dalle proposte politiche. Però è diminuito il numero delle persone che si riconoscono in certi valori. E, nello stesso tempo, aumenta il plotone del ventre molle. Del resto non è un caso se, prima delle ultime elezioni politiche, l’ultimo giorno oltre un quinto degli elettori era ancora indeciso su cosa votare.
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