Arca (Famila, A&O): sul nuovo megastore ingiusto favoritismo?

Il presidente di Arca, Giovanni Baldacci, interviene sul caso Esselunga a Forlì. "Il piano del commercio esistente, già criticabile perché a maglie troppo larghe, va rispettato se non si vuole incrinare il rapporto di fiducia che esiste tra gli operatori e l’amministrazione. Un’operazione come quella annunciata, con le modalità che vengono prospettate e i retroscena emersi, rischia altrimenti di passare come un ingiusto favoritismo".

FORLI’. Anche Arca Spa, che fa parte del gruppo Selex e rappresenta il terzo Gruppo a livello nazionale, critica il percorso della variante approntata dalla giunta comunale che prevede la realizzazione di un’unica superficie alimentare di 2.500 metri quadrati tra via Balzella e via Bernale dove dovrebbe approdare il marchio Esselunga.

Il piano del commercio esistente, già criticabile perché a maglie troppo larghe, va rispettato se non si vuole incrinare il rapporto di fiducia che esiste tra gli operatori e l’amministrazione.  Un’operazione come quella annunciata, con le modalità che vengono prospettate e i retroscena emersi, rischia altrimenti di passare come un ingiusto favoritismo.

(Giovanni Baldacci, presidente di Arca)

Appena 24 ore prima Luca Panzavolta, amministratore delegato e direttore generale di Cia-Conad, in una conferenza stampa ripresa da media e giornali locali, era tornato sulla vicenda: “Il problema non è che arriva un altro concorrente, è il metodo usato per arrivare ad assegnare l’area, con una scorciatoia.

A stretto giro di posta è arrivata la presa di posizione di Arca Spa, attraverso un comunicato del presidente del Consiglio di amministrazione Giovanni Baldacci.

Baldacci
Il presidente di Arca, Giovanni Baldacci

“Nel forlivese siamo presenti con 7 supermercati Famila (6 a Forlì, 1 a Forlimpopoli). Siamo nati nel 1972 in Romagna, a Longiano, e operiamo sia con punti vendita al dettaglio che con punti vendita all’ingrosso. La nostra rete di vendita si estende da Bologna fino ad Ancona con diverse insegne: 13 Famila, 23 Famila Market e 19 Cash & Carry. Siamo presenti sul territorio con punti vendita di differenti dimensioni, dal punto vendita di quartiere all’ipermercato passando per le medie superfici per permettere alla clientela di scegliere l’offerta commerciale ritenuta più idonea. Per noi fare impresa in questo settore è prima di tutto una grande responsabilità nei confronti delle famiglie che ci scelgono.

Per questo motivo stiamo leggendo con preoccupazione il dibattito che continua a svolgersi a Forlì rispetto ai nuovi insediamenti commerciali. In questi anni abbiamo avuto un rapporto di collaborazione amichevole con tutte le amministrazioni locali, indipendentemente dal colore politico. Ora i principali analisti sono concordi nello scrivere che l’autunno porterà una crisi economica senza precedenti. Gli effetti sono imprevedibili. Ampliare gli insediamenti in una piazza già affollata come quella di Forlì non è il modo giusto per affrontarli. Il piano del commercio esistente, già criticabile perché a maglie troppo larghe, va rispettato se non si vuole incrinare il rapporto di fiducia che esiste tra gli operatori e l’amministrazione.  Un’operazione come quella annunciata, con le modalità che vengono prospettate e i retroscena emersi, rischia altrimenti di passare come un ingiusto favoritismo. E le conseguenze si ripercuoterebbero, tanto sui grandi punti vendita, quanto sui piccoli prevalentemente gestiti da cittadini e dalle loro famiglie”.

Il riferimento è al vicesindaco Daniele Mezzacapo e all’audio pubblicato Dal Fatto Quotidiano che rivela i preoccupanti retroscena della vicenda. Un caso sempre più complicato tra le mani del Sindaco di Forlì Gianluca Zattini.

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