FORLI’. Deluso e arrabbiato. Luca Panzavolta, amministratore delegato e direttore generale di Cia-Conad, torna sulla vicenda della variante approntata dalla giunta comunale che prevede la realizzazione di un’unica superficie alimentare di 2.500 metri quadrati tra via Balzella e via Bernale. Con l’ipotesi di farvi arrivare la nota azienda milanese Esselunga.
In una conferenza stampa molto affollata Panzavolta ha sottolineato che l’arrivo di un concorrente non spaventa la cooperativa di via Dei Mercanti, abituata a confrontarsi anche in altre città con decine di altre sigle e aperture, da Famila a Aldi, da Eurospin a Lidl, fino a Crai e Leaderprice.
«Il problema non è che arriva un altr concorrente, è il metodo usato per arrivare ad assegnare l’area, con una scorciatoia» secondo Panzavolta. «È stato steso un tappeto rosso a un’azienda che arriva da Milano e che non lascerà interventi significativi in termini di responsabilità sociale sul nostro territorio, perché giustamente li fa nella sua area di sede».
Cia-Conad, è nata a Forli 61 anni fa. Ogni anno la cooperativa e i soci imprenditori destinano circa due milioni di euro a iniziative a favore delle comunità in cui operano; a queste si aggiungono altrettante risorse sotto forma di derrate alimentari invendute, cedute a Onlus per finalità solidaristiche. Tra le principali realtà sostenute nel forlivese, Istituto Oncologico Romagnolo e Irst, il Teatro Diego Fabbri, lo sport cittadino (basket Unieuro e Volley Forlì), oltre a Caritas e numerose altre realtà dell’associazionismo locale.
«Non capiamo perché Commercianti Indipendenti Associati venga vista come un’entità da punire da questa amministrazione», ha detto Panzavolta ricordando le parole spese dal vicesindaco Daniele Mezzacapo durante una riunione della sezione forlivese della Lega.
L’audio con “l’aiutino” era stato registrato a sua insaputa da un partecipante e poi pubblicato dal Fatto Quotidiano. A quel punto è dovuto intervenire il sindaco Gian Luca Zattini che ha rimandato a settembre la discussione sulla variante.
Nel suo intervento Panzavolta ha ricordato anche che Cia-Conad è abituata ad avere rapporti con tutte le amministrazioni comunali, di destra e di sinistra, nelle varie città dove è presente, e a rapportarsi con esse con spirito costruttivo.
Cosa successa anche a Forlì, anche se questa vicenda e le dichiarazioni di Mezzacapo non possono non far vedere con occhi diversi il legame con questa Amministrazione. «In ogni caso l’attaccamento con la città rimarrà forte, ma siamo profondamente offesi».
E il 2.500 metri Conad che sta sorgendo al Ronco? «Tutt’altra storia, se permette. Cia-Conad ha acquistato quel terreno al Ronco dal fallimento Sapro. Lì verrà trasferito, e ovviamente ingrandito, il Conad di quella zona. Un iter lungo, che ha seguito quanto previsto dal Piano del commercio. Noi abbiamo seguito tutte le regole e fatto la fila. Perche per altri si sono scelte delle scorciatoie?».
In un panorama di aperture già fin troppo affollato, l’arrivo di nuove sigle (Esselunga, ma anche nuove aperture di marchi già presenti in città) porterà a un intasamento del mercato? «Purtroppo non tutti riusciranno a rimanere aperti, con gravi ripercussioni anche sul piano occupazionale per chi non riuscirà a restare sul mercato, specie se piccoli negozi».
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