FORLI’. Una serata di Ferragosto in discoteca che è diventata un incubo per centinaia di giovani romagnoli e non solo. Colpa, manco a dirlo in questo periodo, del coronavirus.
Tutto è iniziato domenica scorsa quando un comunicato inviato dall’Ausl alla stampa avvertiva che era stato riscontrato un certo numero di positività in persone che presentavano sintomi da covid 19 e che avevano come caratteristica comune il fatto di aver partecipato alla serata del 15 agosto (notte tra il 15 e il 16) alla discoteca “Le Indie” di Cervia. Una serata da tutto esaurito per il locale della riviera.
Anche se l’indagine epidemiologica non consente di ricondurre con assoluta certezza che la circostanza in cui si siano verificati i contagi sia proprio quella serata, ed in via di massima precauzione, il dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl Romagna aveva invitato tutte le persone presenti alla serata ad effettuare un tampone gratuito, al fine di verificare l’eventuale positività al coronavirus.
Da lunedì centinaia di giovani si sono presentati nei luoghi indicati per il test. Fino a giovedì sono stati 590 a Ravenna, 510 a Forlì, 250 a Cesena. Dall’indagine sono finora emerse complessivamente 91 positività (Ravenna 48, Forlì 22, Cesena 21). Senza contare che per ogni ragazzo risultato positivo scatta una quarantena per tutta la famiglia e i contatti.
Impossibile incolpare il locale nello specifico, ma è pur vero che l’estate e lo stile di vita dei giovani, complice la non massima prudenza sta rappresentando un problemi, specie pochi giorni dall’inizio dalla scuola.
Lo stesso sindaco di Forlì Gian Luca Zattini, preoccupato dall’aumento dei contagi continuo nelle ultime giornate, ha voluto ricordare che l’emergenza è sempre presente, che il virus circola ancora e che tutti devono fare in modo di rispettare le norme anti Covid: mantenere sempre il distanziamento (per strada, nei luoghi di lavoro, negli ambienti pubblici anche se all’aperto); utilizzare in modo appropriato le mascherine; rispettare comportamenti di massima igiene e pulizia; rimanere a casa e segnalare ai medici eventuali stati di febbre, di malessere o di essere venuti a contatto con persone contagiate. Il coronavirus fa ancora paura nonostante i pochi ricoveri rispetto al dramma dei mesi scorsi.
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