In scena mercoledì 28 ottobre alle 21 con le musiche dal vivo di Federica Maglioni. Gianfranco Tondini – figura storica della scena teatrale ravennate, attore anche per il cinema e la televisione, regista, autore – è ospite di Ravenna viso-in-aria con un un testo, Il Confine Rovente, incentrato su di un tema delicato e complesso come quello del suicidio. Un tema che tocca le vite di tantissime persone in tutto il mondo e sul quale è importante confrontarsi e riflettere.
Il Confine Rovente è il racconto di un’esperienza estrema, del superamento della forza istintiva e vitale della sopravvivenza fisica. Nei geni di ogni specie vivente, nella biologia di ogni più infima forma di vita è scritto l’imperativo universale: tu vivrai. Opporsi a questa imposizione è innaturale, e tuttavia accade. Questo spettacolo è altresì il racconto di alcuni individui marginalizzati dal dolore, che fra loro ritrovano il consenso ad esistere e la levità dell’umorismo.
«Il suicidio – spiega Tondini – è una causa di morte superiore all’insieme di quelleper conflitti armati e incidenti stradali nel mondo; è la terza causa di morte per persone tra i 15 e i 34 anni, c’è un suicidio ogni 40 secondi e un tentativo ogni 3; per ogni suicidio ci sono dai 10 ai 40tentativi, sono tutti dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. In genere però l’argomento viene trattato solo in termini patologici, molto semplicemente perché l’unica istituzione che se ne occupa è quella sanitaria. Nonostante esista un’intera letteratura al riguardo, a partire da Goehte fino alla splendida opera teatraledi Cormac McCarthy, Sunset Limited».
Il monologo di Tondini racconta un’esperienza che si estende anche alla dimensione conseguente a quella del tentato suicidio, quella del centro psichiatrico, della varia e incredibile umanità che viene accolta nei centri suicidari. «La maggior parte delle persone – dice l’autore e protagonista del lavoro – sopravvive al suicidio, per poi affrontare un percorso che si occupa dell’aiuto, che in molti casi è espresso nella forma della prossimità; perché la caratteristica comune a tutte queste persone, che hanno agito per una sofferenza talmente immane da portarle a compiere un gesto innaturale, è la solitudine. La solitudine è l’alimento di questo evento, è la condizione comune a tutte queste persone, perciò quello che accade nelle strutture dove vengono ricoverate è la costruzione di una vicinanza. E dunque, proprio in virtù di questa dimensione di gruppo, di intensa relazione, lo spettacolo ha anche un lato umoristico: le persone che si trovano in quelle circostanze riescono a parlare tra loro della reciproca esperienza in modi che molto difficilmente riescono a usare con altri, perché alcune cose non sono accettabili. Ad esempio, la prima frase di questo spettacolo è “nessuno è contento di sopravvivere a un suicidio”, e questa è una cosa che non puoi dire a nessuno. Non agli psichiatri, agli amici, ai parenti, la puoi dire solo tra simili, tra pari, tra persone che hanno vissuto la stessa esperienza, ed è quello “il confine rovente”, una linea molto sottile, che però è quasi invalicabile».
Informazioni e biglietti
Prevendita online intero 9€ | ridotto Under20 e universitari 7€
Posti limitati. È consigliato l’acquisto in prevendita.
Biglietto acquistato nelle sere di spettacolo intero 14€ | ridotto Under20 e universitari 7€
Spettacoli per l’infanzia intero 8€ / Under14 5€
I biglietti sono in vendita su vivaticket.com, il giovedì ore 16.00-18.00 e da un’ora prima di ogni spettacolo presso la biglietteria del Teatro Rasi tel. 0544 30227
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