Servono risposte soprattutto per l'affitto
CESENA. Interessante intervento di Edoardo Preger sul tema casa. Ancora una volta l’ex sindaco si è caratterizzato per concretezza e pragmatismo. E’ un tema che conosce bene in quanto oltre che politico è architetto e urbanista. Parte dal presupposto che la cronica mancanza di case da affittare a Cesena indebolisca la nostra immagine di città accogliente, per tutti. E ricorda che la qualità di una città è fondata soprattutto sui servizi essenziali: lavoro, salute, scuola e casa. E su quest’ultimo tema abbiamo grossi problemi per l’affitto. Preger non è stato fulminato sulla via di Damasco. Quello che ha sottolineato è sempre stato un tema a lui caro. Non a caso nel suo secondo mandato creò la Società per l’Affitto.
Innanzitutto a Cesena c’è una contraddizione che, purtroppo, esiste da tempo: ci sono migliaia di case vuote che però restano tali. “Una persona, quando entra in un’agenzia immobiliare, si sente rispondere che ci sono già decine di domande in attesa” sottolinea Preger che poi ricorda la scandalosa mancanza, da decenni, di risorse significative destinate all’edilizia pubblica, ma non vuole usare questo argomento come alibi e prova a fare qualche proposta concreta.
Parte da un altro suo cavallo di battaglia: il cantiere Novello. Chiede che sia sbloccato in fretta perché metterà in circolo almeno duecento appartamenti in affitto a prezzi calmierati. Poi invita ad affrontare il tema dell’affitto come priorità nel nuovo Piano urbanistico, offrendo incentivi mirati. Lo fa con una proposta interessante: in alcune zone produttive interne o adiacenti alla città e alle maggiori frazioni, si potrebbe concedere la deroga per convertire a residenza le aree dismesse, con il vincolo della locazione a lungo termine. Sarebbe anche una mossa utile contro il degrado in quanto certi stabili rischierebbero di restare inutilizzati perché la richiesta di spazi per il produttivo non potrebbe essere altissima.
Inoltre auspica il rilancio con forza del ruolo della Fondazione per l’affitto e chiede di sostenerla con incentivi e garanzie reali a vantaggio dei proprietari disponibili. Poi invita il Comune a produrre uno sforzo diretto per aumentare il patrimonio edilizio destinato a chi non può permettersi i prezzi del libero mercato. Il problema sono i vincoli di bilancio, ma secondo Preger si potrebbero utilizzare gli avanzi di amministrazione per una politica di acquisto, incrementando gradualmente il patrimonio abitativo pubblico. Infine chiama in causa le banche, tema sempre molto di attualità, in particolare per quanto riguarda l’accesso al credito, leggesi garanzie. L’ex sindaco chiede più duttilità. Del resto il momento è ideale, essendoci tassi bassissimi in tanti potrebbero pensare all’acquisto perché, dovendo restituire il capitale o poco più, diventerebbero proprietari pagando rate che peserebbero come un affitto.
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