La zona della Malatestiana è quella dove si è urbanizzata Cesena
CESENA. Nel cantiere delle tre piazze continuano a emergere reperti archeologici. Prima uno scheletro, poi resti grandi e piccoli, compreso qualcosa che fa pensare ad un muro. Ancora devono essere datati, ma probabilmente non saranno tutti della stessa epoca. La cosa però non sorprende. Che sarebbe successo più che scontato era certo. Del resto si è sempre saputo che a Cesena è sufficiente scavare con una vanga per trovare dei reperti. Non a caso alla fine degli anni Novanta l’ufficio urbanistico redasse una mappa.
Che reperti fossero trovati nel cantiere delle tre piazze era però certo per un altro motivo: nell’autunno del 1997 durante i lavori di realizzazione del parcheggio interrato a silos, fu trovato il mosaico di una cinquantina di metri che da tanto tempo è esposto nel salone del palazzo comunale. Un pavimento di epoca romana che attestava la presenza di una domus. Quindi era difficile immaginare che fosse un caso isolato.
Anche perché quella è una delle zone dove è cominciata l’urbanizzazione di Cesena. Le origini della città vanno fatte risalire al periodo tra il quarto e il terzo secolo avanti Cristo quando ci furono numerosi scontri tra Umbri, Galli e Romani fino al primo insediamento di questi ultimi sul colle Garampo. Tutto fa credere che la scelta come avamposto sia dovuta alla sua posizione. Il Garampo era un punto d’incrocio tra il passaggio del fiume e le piste pedemontane, quindi garantiva un punto di controllo per i traffici mercantili e gli spostamenti militari. Non a caso il Garampo è il sito archeologico più importante della città. Quello spazio doveva ospitare il più importante parcheggio cittadino, ma tutto fu bloccato dalla soprintendenza e inutili furono tutti i tentativi dell’allora sindaco Edoardo Preger.
Ma il Garampo era un osservatorio o poco più. La città vera e propria si sviluppò tutto attorno. E tutto fa pensare che i primi insediamenti siano avvenuti nell’attuale centro storico. Del resto è difficile immaginare che in un’epoca in cui ci si spostava a piedi o, bene che andasse, a cavallo l’urbanizzazione avvenisse lontano dal presidio militare. Quindi, calcolando la distanza che c’è fra il Garampo e la zona della Malatestiana è logico ritenere che non fosse una caso isolato la domus il cui pavimento fu trovato nell’autunno del 1997. Ritrovamento, importante, ma che rallentò i lavori per un periodo limitato.
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