E’ ancora attuale il politicamente corretto?

Quanto valgono i singoli interessi di bottega?

CESENA. La domanda è sempre stata attuale, ma adesso lo è ancora di più: il politicamente corretto è superato?

Dal mio punto di vista ci sono valori dai quali non si può transigere. E mi piace citare Terzani (Lettere contro la guerra): cominciamo a prendere le decisioni che ci riguardano e che riguardano gli altri sulla base di più moralità e meno interesse. Facciamo più quello che è giusto, invece di quel che ci conviene. Educhiamo i figli ad essere onesti, non furbi. Affermazioni che risalgono al 2002. Sono passati poco meno di quattro lustri, ma pare che siamo state pronunciate una vita fa.

Adesso siamo al “Non è nel nostro interesse”, affermazione secca con la quale il presidente americano Joe Biden ha giustificato il ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan. Ma le parole dell’inquilino della Casa Bianca sono solo la punta di un iceberg. Tanto per restare in casa nostra ha fatto scalpore la notizia che un consigliere comunale del Pd ha postato una foto di Salvini con la barba da talebano e ha detto che non si sarebbe scusato perché la Lega ha fatto di peggio. E, dal suo punto di vista, non ha tutti i torti, Salvini e soci non si fanno mancare niente.

Non a caso il livello di imbarbarimento della politica pare essere arrivato al punto di non ritorno. Tanto che il politicamente corretto ormai è solo un pallido ricordo. E’ così da tempo. Forse un po’ lo è sempre stato. Ma una volta almeno ci si limitava. Dopo l’arrivo di Berlusconi è cambiato tutto. Ma rispetto a quello che succede adesso, l’uomo di Arcore era poco più che un’educanda. Adesso il politicamente corretto non solo non è rispettato, ma è visto come una debolezza. L’importante è alzare la voce, dire l’ultima parola e mostrarsi inflessibile (vero Salvini?). Il resto conta poco o niente. Come non è un problema smentirsi  solo dopo poche ore se emerge che una battuta non è gradita al popolo dei social. Naturalmente smentirsi non vuol dire chiedere scusa (quello sarebbe politicamente corretto), ma dire l’esatto contrario di quanto affermato poco prima nella consapevolezza che l’informazione attuale è talmente frenetica che non ci si ricorda più di niente.

Il problema è che i valori sono andati a farsi friggere. Ora tutto è ancorato ai singoli interessi di bottega e le decisioni sono influenzate da pregiudizi, ideologie, volontà di predominio o paura di predominio di altri, affermazione di valori e principi che troppo spesso manifestano successivamente la loro drammatica relatività. Insomma, per uno zero virgola in più va a farsi benedire non solo il politicamente corretto, ma qualsiasi visione di prospettiva. 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.