RAVENNA. La biblioteca Classense di Ravenna, nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita (1921-2021) presenta in Manica Lunga dal 20 novembre all’11 dicembre un’ampia esposizione di opere di Giulio Ruffini, una delle figure che più hanno contribuito a dare un volto e un’identità alla Romagna attraverso l’arte.
L’inaugurazione è in programma sabato 20 novembre alle 18, alla presenza dell’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia e degli organizzatori.
La mostra, dal titolo Giulio Ruffini Libertà del segno è il quarto appuntamento della serie, che segue di pochi giorni l’apertura dell’antologica allestita a Bologna in Palazzo d’Accursio e precede il momento conclusivo del percorso previsto a Rimini. L’esposizione ravennate propone alcune delle più interessanti opere dell’artista donate negli anni alla biblioteca Classense e al Mar – Museo d’arte della città di Ravenna. In particolare, è presentata un’importante selezione di opere calcografiche realizzate da Giulio Ruffini in oltre quaranta anni di attività, seguendo due tematiche principali: la figura femminile, elemento fortemente presente nella produzione pittorica e incisoria di Ruffini, spesso con forti accezioni di carattere socio-politico, perfettamente correlabile al secondo tema espositivo, quello del ciclo “Scomparsa della Romagna”. Dalla fine degli anni Sessanta, l’artista affida alle sue immagini valori simbolici e allegorici “tra realtà e memoria”.
Diverse di queste opere sono presenti nella raccolta comprensiva di 266 stampe calcografiche donata da Primo Zambrini (grande collezionista ed amico di Ruffini) al Mar; un lascito che si compone di una parte significativa della produzione incisoria dell’autore dal 1953 al 1999, dove si trovano rappresentati nelle diverse soluzioni narrative fondamentali temi affrontati da Ruffini, a partire dai suoi esordi: dalle libere composizioni di oggetti d’uso domestico, alle vedute urbane, ai “monumenti alla madre” e alla civiltà rurale, fino alle allegorie più strettamente politiche.
Un altro prezioso e cospicuo fondo calcografico dell’artista è presente alla biblioteca Classense, generosamente donato da Ruffini all’indomani della mostra Ritratto d’artista. Giulio Ruffini. L’occhio del poeta del 2007. Particolare importante e di grande suggestione è quello legato alla realizzazione di queste opere, avvenuta proprio in via Baccarini, quasi di fronte alla porta d’ingresso della biblioteca per mano di Giuseppe Maestri nella sua “Bottega” – laboratorio calcografico, protagonista in questi ultimi mesi di un vivace ricordo artistico in città ad opera dell’Istituzione. Il nucleo classense delle incisioni di Ruffini, proprio in occasione del centenario, è stato oggetto di una campagna di digitalizzazione integrale e di un significativo intervento di catalogazione scientifica sulla banca dati regionale Imago, che permette una piena fruizione da remoto del fondo Ruffini.
A completare il contesto espositivo sono presentate in Manica Lunga anche immagini fotografiche, oggetti del lavoro e lastre calcografiche di Giulio Ruffini: documenti non meno propri per avvicinare e comprendere più da vicino la straordinaria attività di questo artista ravennate così profondo e popolare.
Il percorso legato al centenario è finalizzato a preservare e a divulgare le opere e la memoria di Ruffini: avviato nel 2019 con la ricerca e la raccolta dei dipinti e dei disegni autografi del maestro, con l’individuazione di quelle opere ancora sconosciute alla critica e attualmente conservate in raccolte d’arte private, il lavoro ha portato così alla ricostruzione e al completamento della biografia. E trova concretezza, nel corso di quest’anno, con l’allestimento delle cinque mostre e con la pubblicazione in altrettanti volumi di quello che sarà infine il catalogo completo delle sue opere, grazie anche agli sponsor Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, Bcc Credito Cooperativo, BPER, Deco Industrie, Parfinco, Terremerse, Logikem, Cna Ravenna e Terre Cevico.
Ideato dall’associazione Percorsi di Mezzano, dall’Accademia di Belle Arti di Ravenna e dalla famiglia dell’artista, il progetto ha registrato via via l’adesione e la fattiva collaborazione di importanti istituzioni – a cominciare dal Comune di Ravenna e dall’Università di Bologna – del mondo imprenditoriale e associativo, di studiosi, collezionisti e appassionati, fino ad ottenere il patrocinio del Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna. L’esposizione è promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna, dall’Istituzione Biblioteca Classense, dal Mar – Museo d’arte della città di Ravenna
Tutti gli aggiornamenti relativi al progetto, alla mostra e agli appuntamenti in programma successivamente sono pubblicati sul sito internet www.ruffinicentenario.art e sui canali social Facebook e Instagram dedicati @ruffinicentenario.
La mostra sarà visibile fino a sabato 11 dicembre con orario: da martedì a sabato ore 9-13 e 15-18.30; chiuso domenica e lunedì.
L’ingresso è libero, nel rispetto delle norme in vigore contro la diffusione del Covid-19.
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