Se non arriverranno aiuti per l'aumento delle bollette
CESENA. Caro energia ed inflazione quest’anno peseranno per circa un miliardo di euro sui conti di Comuni e Province italiane. Stando così le cose gli amministratori pubblici devono sperare negli aiuti del governo. In caso non arrivassero dovranno cercare una soluzione interna: aumentare le tasse o tagliare i servizi. L’esperienza insegna che di solito si applica un mix. Tra i tagli potrebbe esserci anche un minor utilizzo dell’energia elettrica. Il che significa anche minor illuminazione pubblica nelle strade. Qualcosa del genere era stato fatto anche ai tempi dell’austerity (inizio anni Settanta).
Se dovesse essere presa questa decisione difficilmente sarà fatta una scelta radicale. Non si può pensare di lasciare al buio le strade. Forse si potrebbe optare per uno spegnimento alternato: un lampione sì ed uno no. Naturalmente salvaguardando quelli a ridosso degli incroci.
Intanto si muovono i sindaci dell’ Emilia Romagna. Hanno deciso di fare di più programmando per giovedì prossimo un flash mob all’insegna dell’ austerity: alle 20 tutte le principali città spegneranno per mezz’ora le luci sui loro monumenti simbolo. Per l’ Anci Emilia Romagna la mancata istituzione di un fondo di compensazione a favore degli enti locali per l’aumento dei costi dell’ energia “rischia di portare all’ interruzione di servizi pubblici”. Il primo segnale in questo senso si avrà che questo fine settimana quando in tutta l’ Emilia Romagna ci sarà la serrata di tutti gli impianti natatori.
Intanto è partita una lettera indirizzata ai parlamentari emiliano-romagnoli, con il quale si chiede che il governo intervenga urgentemente sul problema dei rincari delle bollette. Tra i firmatari ci sono anche Enzo Lattuca, sindaco di Cesena, e Luciana Garbuglia, sindaco di San Mauro Pascoli.
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