A Cesena, in piazza del Popolo
di Jacopo Rinaldini
CESENA. Numerosi cittadini ucraini ieri hanno risposto all’appello lanciato l’altro ieri e amplificato dalle colonne del Corriere Romagna.
Ore 18:00 circa, in Piazza del Popolo, i colori dell’Ucraina ad illuminare la notte.
Le risate dei bambini, dei nostri figli, hanno rischiarato per un attimo, un attimo soltanto, il cielo velato dai fumi dei missili lanciati su quartieri residenziali, ospedali, orfanotrofi e via discorrendo.
Dei passi che ho selezionato, poiché questo ritrovo spontaneo avrebbe dovuto essere un momento di lettura e riflessione, non sono riuscito a leggere nemmeno una manciata di righe: sono bastate queste parole per rompere l’argine delle lacrime.
Non ce l’ho fatta. Ho visto chiaramente negli occhi della donna di cui ometto il nome l’angoscia più tetra. Ho provato la sua stessa paura.
Stretti l’un l’altro hanno intonato l’inno nazionale ucraino.
Poco tempo dopo, s’è imposto un silenzio sospeso, materico, pesante, poiché la normalità che regola la nostra routine del sabato pomeriggio s’è frantumata. Qualcosa è cambiato.
Siamo divenuti fratelli d’anima.
Il canto è salito al cielo e forse è giunto alle orecchie dei morti.
Ho portato mia figlia, che ha sfidato il gelo, perché un giorno dovrà scegliere consapevolmente da quale parte stare.
Nel suo sguardo ho visto un barlume di speranza: l’Ucraina che resiste.
A tutti i cesenati che intendono aiutare concretamente la resistenza ucraina, segnalo la raccolta di fondi che sta prendendo il via presso il negozio Smak situato lungo la via Mura Barriera Ponente, 65. Ognuno doni secondo le proprie possibilità: la storia gliene renderà merito.
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