BAGNACAVALLO. La “Piazza universale”, promossa dal Comune di Bagnacavallo con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, convoca nuovamente alle sue conversazioni pubbliche.
Dal 14 al 17 dicembre si terranno corsi e seminari – con la partecipazione di classi e di insegnanti delle Scuole secondarie superiori di Lugo e Faenza, nonché di dottorandi provenienti dall’Italia e dall’estero – dedicati all’eredità, di pensiero e di creazione, di Italo Calvino, del quale ricorre nel 2023 il centenario della nascita.
I quattro temi, su cui si incentreranno le relazioni delle quattro sessioni previste e dedicate a dottorandi provenienti dall’Italia e dall’estero, sono tratti da o si ispirano alle Lezioni americane di Calvino: Esattezza, Misura, In diminuendo, Per arte del levare;dirette e introdotte rispettivamente da: Domenico De Martino (Università di Pavia), Valerio Gigliotti (Università di Torino), Carlo Ossola (Collège de France), Giacomo Jori (Università della Svizzera Italiana).
L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Ravenna presso gli Antichi Chiostri Francescani. Sono intervenuti Ernesto Giuseppe Alfieri, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, la sindaca di Bagnacavallo Eleonora Proni e il professor Domenico De Martino; erano collegati i professori Carlo Ossola, Valerio Gigliotti e Giacomo Jori.
Il ciclo di lezioni, in programma in diverse sale del territorio, si inserisce nella serie di incontri con la cittadinanza programmata dal Comune di Bagnacavallo intorno all’idea e alla storia del paesaggio.
Venerdì 16 dicembre saranno due gli appuntamenti, aperti anche al pubblico, al Teatro Goldoni. Alle 15.30 Carlo Ossola incontrerà le studentesse e gli studenti dei licei di Lugo e Faenza per dialogare assieme a loro su “Il lascito di Italo Calvino per il XXI secolo”, mentre in serata, alle 21, sempre il professor Ossola parlerà, con riferimento principale a Dante, del “Paesaggio dell’eternità”, secondo la felice formula del teologo e dantista Romano Guardini e con l’accompagnamento musicale del Quartetto d’archi dei maestri e allievi della Scuola comunale di musica di Bagnacavallo gestita dall’associazione Doremi.
«La Piazza universale» è possibile grazie all’importante contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.
“Queste Quattro lezioni non americane si rivolgono al tempo presente e ai giovani – sottolinea Carlo Ossola – le restrizioni che ci sono imposte costringono, quotidianamente, a precisione e misura nelle scelte, ad un’arte dell’essenziale che non è privazione ma ricerca del centro, del fondamento, di maggiore forza e profondità, rispetto alla dispersione e frammentarietà dell’esperienza di cui soffre la società attuale. Ritroviamoci dunque nello spazio pubblico del pensare!” Raffinato filologo e critico letterario fra i più illustri rappresentanti della cultura umanistica italiana nel mondo, tanto attraverso la sua posizione al Collège de France di Parigi quanto nella Presidenza del Comitato nazionale per le celebrazioni del VII centenario dantesco, Ossola guiderà anche l’appuntamento dedicato – nel pomeriggio di venerdì 16, a partire dalle 15.30 – agli studenti dei licei di Lugo e Faenza, invitati a scoprire Il lascito di Italo Calvino per il XXI secolo. Potranno comunque accedere anche tutti gli interessati.
Un’enciclopedia, una biblioteca, un inventario: così Italo Calvino descrive la vita di ognuno e la sua combinazione d’esperienze. Perché non anche una piazza, allora, spazio di incontro e confronto, brulicante di parole, solcata di traiettorie? Nelle millecinquecento pagine della Piazza Universale di tutte le professioni del mondo e nobili e ignobili, pubblicato a Venezia nel 1585, lo scrittore Tommaso Garzoni – nato proprio a Bagnacavallo – concepisce una vastissima piazza dove convergono rappresentanti di ogni mestiere, dalle più alte e serie professioni fino alle attività ai margini della società e della legge. Nel rendere omaggio al letterato nella sua cittadina natale, l’iniziativa «La Piazza universale» si propone anche come un’occasione per discutere e ridefinire il ruolo delle discipline letterarie, filosofiche e giuridiche nel mondo contemporaneo; riscoprendo, in qualche modo, il “mestiere” dell’umanista attraverso la forma seminariale. Sulle orbite tracciate dai quattro docenti viaggeranno giovani ricercatori, impegnati a presentare il proprio lavoro e condividerne obiettivi, pratiche e risultati.
Mercoledì 14 dicembre, il primo dei seminari è affidato a Domenico De Martino, docente dell’Università di Pavia e direttore artistico del festival Dante2021 di Ravenna. De Martino ha scelto il tema dell’Esattezza, lo stesso a cui Calvino dedicò una delle proprie Lezioni americane, tracciando il rapporto diretto fra consapevolezza dei contenuti e un linguaggio dal lessico preciso e dalle immagini nitide – in opposizione anche alla crescente approssimazione della comunicazione nella nostra epoca.
Giovedì 15 dicembre la mattinata è di Valerio Gigliotti, che insegna all’Università di Torino e si occupa in particolare di rapporti tra Stato e Chiesa durante Medioevo ed età moderna e di studi di Law and Literature, dedicati al contributo che le discipline umanistiche possono offrire agli studiosi di diritto. La parola chiave del suo seminario è Misura, proposta quale criterio di riferimento dell’agire e dell’impegno civile dall’antichità ad oggi, passando attraverso il medioevo sapienziale e la lezione di San Tommaso d’Aquino.
Nel pomeriggio si svolgerà il seminario di Carlo Ossola, il cui titolo In diminuendo è una dedica all’arte del “dire quasi la stessa cosa” riducendo la strumentazione. Un’arte del congedo, quale Haydn mise in scena nella Sinfonia n. 45, detta “degli addii”: nell’adagio finale, i musicisti a turno smisero di suonare, spensero la candela del leggio e lasciarono la sala, e l’esecuzione venne portata a termine solo da due violini con sordina, suonati da Haydn stesso e dal primo violino Luigi Tomasini. Eppure nulla fu più “compiuto” di quello spegnersi.
Venerdì 16 dicembre la sessione seminariale vede impegnato Giacomo Jori dell’Università della Svizzera Italiana, dove insegna Letteratura italiana (si dedica in particolare alla poesia, alla letteratura religiosa e barocca, a Torquato Tasso, ad autori del XX secolo). Per la sua lezione, Jori cita Michelangelo Buonarroti, che in una lettera a Benedetto Varchi dell’Accademia Fiorentina descrisse la scultura come quella che si fa “per forza di levare”.
Il Teatro Goldoni di Bagnacavallo ospita invece, come già descritto, l’appuntamento pomeridiano con le scuole, al quale potrà accedere anche il pubblico generale, e quello serale dedicato a tutta la cittadinanza, entrambi con Carlo Ossola. I due interventi sono dedicati, rispettivamente, al Lascito di Italo Calvino per il XXI secolo e al Paesaggio dell’eternità.
Il percorso si corona sabato 17 dicembre, quando si trarranno le conclusioni delle riflessioni.
Informazioni: lapiazzauniversale@gmail.com, cultura@comune.bagnacavallo.ra.it
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