E' così che si deve fare politica
CESENA. Era ora. Questa mattina il Pd è tornato in piazza. Il Partito Democratico di Cesena, insieme ai Giovani Democratici, lo ha fatto per presentare una contromanovra di bilancio e denunciando che la prima finanziaria del Governo Meloni è una chiara redistribuzione alla rovescia, si fa il pugno duro con i poveri a fronte dei colpi di spugna verso gli evasori. Queste le controproposte piddine: aumentare, in modo graduale, il fondo sanitario fino al 7% del PIL, percorso già cominciato quando il Pd era al Governo ma che ora viene interrotto; introduzione di un salario minimo, tenendo conto dei CCNL; taglio strutturale del cuneo fiscale per dare respiro a quei lavoratori colpiti dalla crisi economica e inflattiva; proroga di Opzione donna e APE sociale; potenziamento della tassa sugli extraprofitti; tetto nazionale al prezzo dell’elettricità (100 euro MWh); introduzione di un “contratto luce sociale” per abbattere bollette di famiglie e imprese.
Al di là del fatto che le proposte sono condivisibili, la notizia migliore è il ritorno in piazza da parte del Pd. Però non deve trattarsi di un caso isolato. Perché è così che si deve fare politica. Per riconquistare la fiducia delle persone per prima cosa è fondamentale ricostruire il rapporto. I Circoli sono importanti, ma si rivolgono ad una fetta tutto sommata limitate di persone che poi sono quelli che comunque restano legate al partito. Il grosso dell’elettorato (il cosiddetto ventre molle) lo si può contattare solo facendo i banchetti in strada. Bisogna metterci la faccia e, come diceva uno che di solito ci prende e che di voti ne ha presi tanti, si devono stringere delle mani. Ma non bisogna farlo solo a ridosso delle elezioni, ma sempre e comunque.
Del resto forse non è un caso se uno dei momenti di maggior gradimento della giunta Lucchi ha coinciso con le puntate periodiche che sindaco e assessori facevano all’alba nei punti più frequentati della città per incontrare i cesenati e conoscere il loro pensiero.
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