La crisi della Sanità Regionale e nello specifico del nostro territorio provinciale è gravissima, e siamo fortemente stupiti che il Presidente della Provincia, intervenga in modo improvvido, a difendere scelte sbagliate sul fronte emergenziale e non solo. Si tratta a nostro avviso di dichiarazioni di carattere statistico che perdono completamente di vista il significato politico di una situazione le cui colpe sono di lungo corso. Lo stesso Presidente della Provincia scrive che siamo di fronte ad un’emergenza, e ci chiediamo se di fronte ad una emergenza non si debba affrontare un confronto condiviso, sulle conseguenze e sulle scelte?
Viceversa ci troviamo di fronte ad iniziative unilaterali, e dovremmo attenerci alle rassicurazioni del Presidente della provincia che ritiene assolutamente sostenibili questi tagli di servizi. La UIL ribadisce che, di fronte ad una prima condivisibile iniziativa di molti sindaci della Provincia, di carattere politico, che hanno raccolto l’allarme, anche delle organizzazioni sindacali, rispetto a decisioni di carattere sanitario ed emergenziale, prive di confronto e di condivisione, la discussione deve essere politica, e con i manager sintonizzati agli indirizzi politici. A meno che, non si debba scontare una decisione politica da parte dell’assessorato regionale della Sanità, anche in questo caso, non discussa in alcuna sede di confronto.
Di fatto, prevedere una ulteriore riorganizzazione dell’emergenza, già colpita negli anni scorsi dalla chiusura di diversi Punti di Primo intervento, con ulteriori tagli è una scelta sbagliata, che prosegue nella direzione di una contrazione pericolosa della sanità pubblica. Aggravata ulteriormente dalla mancanza di una visione complessiva della Sanità nel suo insieme. E’ evidente infatti che l’affluenza nei Pronti Soccorso sia peggiorata da un servizio non adatto ai bisogni emergenti dei cittadini, per le problematiche di organizzazione e carenza di personale a partire dalla medicina del territorio e nello specifico dei Medici di Medicina Generale, così come dai Medici di Continuità Assistenziale.
Quando un cittadino si trova costretto a prenotare una visita dal proprio Medico Curante con possibili attese rispetto ad un bisogno che può ritenere impellente è inevitabile che poi, per bisogno e in assenza di risposta, si diriga nel Pronto Soccorso o Punto di Primo Intervento più vicino. Se la soluzione a questo problema viene trovata nel taglio delle automediche a presidio del territorio è evidente che l’unico risultato che si otterrà sarà semplicemente quello di aggravare ulteriormente gli accessi in pronto Soccorso peggiorando la risposta in emergenza, con ricadute sugli utenti e rischi sui quali come Uil non intendiamo tacere.
Serve ritrovare la capacità di ricercare una vera strada che permetta il mantenimento di livelli di assistenza di eccellenza e le riorganizzazioni non devono vedere quale unico parametro la presa d’atto della mancanza di risorse e i tagli, mascherati da riorganizzazioni, al personale. Serve quindi un Progetto complessivo, che prendendo atto di un colpevole sotto finanziamento di lunga durata, definisca un quadro di interventi con obiettivi condivisi e che definisca quale Sanità del futuro si vuole e su questo tema la Politica ha il dovere di intervenire nell’esclusivo interesse delle Persone e nella consapevolezza che il tema non è quello di numeri ma di vite umane il cui valore non è quantificabile con valori economici o con un dato percentuale. Come UIL di Forlì e Cesena ribadiamo con forza quanto già detto e da molti sostenuto. Si al ripristino delle Auto medicalizzate e poi si apra un vero confronto con il quale arrivare ad un progetto complessivo e condiviso.
I Segretari Generali UIL CST CESENA – UIL CST FORLI’ UIL FPL CESENA – UIL FPL FORLI’
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