Per il Cesena a Sassari una vittoria che non risolve i problemi

Giocare con un mediano dietro le punte non è produttivo

CESENA. L’importante era vincere e il risultato minimo è stato ottenuto. Ma il Cesena visto in campo contro la Torres non solo non accende l’entusiasmo, ma non fa ben sperare per il prosieguo del torneo. Se non ci saranno svolte è difficile immaginare che si possano rimontare cinque punti alla Reggiana o resistere all’eventuale ritorno dell’Entella. E’ vero che i campionati si vincono con squadre solide, ma non basta. Serve fare anche qualcosa per vincere le partite e a Sassari il Cesena ha fatto poco per riuscirci. Per fortuna ci ha pensato un calcio di punizione, ben tirato, ma che ha fruito anche dell’involontaria collaborazione del portiere avversario che, dopo aver fatto una barriera nutrita, si è messo in una posizione centrale e il tiro, indirizzato da Adamo sul sette, ma nel suo angolo, è stato imparabile. E’ il vizio che hanno molti portieri. Una volta ci si preoccupava del proprio palo, adesso si tende a stare in una posizione più ibrida per coprire anche l’altro. Ma sono più i gol presi sul proprio palo che non quelli evitati sull’altro.

Ma torniamo al Cesena. Il problema principale registrato a Sassari è che non si può giocare con un mediano dietro le punte. Le cose sono andate meglio quando Saber ha preso il posto di Bianchi. Anche perché obiettivamente fare peggio era impossibile. Però di azioni pericolose se ne sono viste poche comunque. Il problema è sempre lo stesso, con quel modulo (3-4-1-2) manca fantasia. Chi gioca dietro le punte deve essere un tuttocampista  con piedi da trequartista. Un giocatore che sa inventare e innescare le punte. Altrimenti se trovi una squadra che ha una discreta fase difensiva fatichi.

Per risolvere il problema bisogna ricorrere al mercato. Ma quello di gennaio è difficile. Chi ha buoni giocatori se li tiene e chi è disponibile rischia di avere un deficit di condizione. La speranza è pescare un giocatore di serie B che abbia una buon livello di allenamento, ma che nella sua squadra sia chiuso. Più facile da dire che farsi. Nel caso non arrivi questo tipo di calciatore servirà aumentare la qualità degli esterni. Se non si sfonda centralmente bisognerà cercare di farlo sulle fasce coinvolgendo di più i quinti. 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.