Perchè Benedetta Bianchi Porro, dichiarata beata da Papa Francesco il 14 settembre 2019, dovrebbe interessare ai ragazzi di oggi? A questo interrogativo hanno cercato di offrire una risposta Gigi Mattarelli e Laura Fiori, autori del volume “Innamorata di Dio. Benedetta Bianchi Porro raccontata ai ragazzi” (edizioni Grafikamente).
Il libro ripercorre, con un linguaggio volutamente semplice, la vita della Beata originaria di Dovadola, abbracciandone l’infanzia, l’amore per lo studio e la lettura, il personalissimo rapporto con la sofferenza, conseguenza di una malattia rara e la progressiva crescita della fede in Dio, che la farà diventare un vero e proprio testimone del nostro tempo, fino alla sua prematura scomparsa, causata da quella malattia che la rese, prima sorda, poi cieca e incapace di qualsiasi movimento.
“Ho approcciato la scrittura di questo libro – afferma Gigi Mattarelli – in punta di piedi, perchè avevo la consapevolezza di addentrarmi su un terreno sacro, di cui avevo sentito parlare, ma che in passato non avevo molto approfondito. Ho cominciato a documentarmi, a leggere libri su Benedetta, ho divorato i suoi scritti, il diario, le lettere, i pensieri e, piano piano, quella sorta di soggezione iniziale è venuta progressivamente meno: mi sono lasciato coinvolgere da Benedetta, dai suoi amici e dalla sua famiglia e ho scoperto la bellezza interiore di questa giovane donna, per nulla diversa dalle ragazze del suo tempo e forse anche da quelle di oggi, per la sua voglia di vivere, di conoscere il mondo, di diventare una professionista di successo e di coltivare amicizie vere, quelle che ti riempiono il cuore”.
Nel cammino della vita a Benedetta è accaduto un imprevisto, la malattia, come purtroppo avviene anche a tanti altri giovani. La sua reazione iniziale è stata quella naturale: rabbia e difficoltà nell’accettazione di una sofferenza così forte. Poi Benedetta, in un crescendo di fede in Dio e nella protezione della Madonna, ha cambiato rotta. Nonostante il peggiorare delle sue condizioni ha considerato la malattia come un’opportunità per sentirsi più vicina a Gesù, quasi come per collaborare con Lui a sostenere il peso della croce. Da quel momento il mondo attorno a lei si è quasi capovolto: i tanti amici che andavano a visitarla per confortarla, di fatto se ne andavano confortati e rasserenati da Benedetta. Era lei che dava forza a loro per affrontare i piccoli e grandi problemi della vita.
Nel libro, a corredo della narrazione, sono presenti 25 illustrazioni molto significative, realizzate da Laura Fiori, da cui si desume con chiarezza non solo l’ottimo livello artistico, ma anche il coinvolgimento personale dell’artista che con Benedetta da tempo ha un rapporto speciale.
“In effetti – spiega Laura – da sempre sento nel mio cuore una vicinanza particolare con Benedetta. Recentemente, però, è avvenuto un episodio che me l’ha resa ancora più prossima. Sono stata ammalata di Covid in maniera molto grave con una lunga ospedalizzazione: in quel periodo difficile della mia vita ho invocato più volte Benedetta per ricevere la grazie della guarigione, che, dopo lunghe sofferenze, è arrivata. Quando mi è stato proposto di illustrare questo libro, mi è sembrato bellissimo ed emozionante poterlo fare, anche come gesto di riconoscenza verso di lei”.
Per la stesura del volume sono state fondamentali le testimonianze dirette di Emanuela Bianchi Porro (sorella di Benedetta) e di Sofia Bandini (cucina della Beata), oltre che del vescovo di Forlì-Bertinoro mons. Livio Corazza che ha scritto la premessa.
Il libro verrà presentato al pubblico il prossimo 21 aprile (ore 20,45 presso la Sala Don Bosco, via Ridolfi – Forlì): all’evento parteciperanno, oltre agli autori Gigi Mattarelli e Laura Fiori, anche il vescovo di Forlì-Bertinoro mons. Livio Corazza, Emanuela Bianchi Porro e don Andrea Vena, biografo ufficiale di Benedetta. Introdurrà il giornalista Vincenzo Bongiorno.
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