RAVENNA. Un’eremita di massa come tanti, M è una donna ordinaria, rintanata nei rassicuranti confini domestici.
Ogni suo desiderio è previsto – miracoli del marketing! – ed esaudito ancor prima di essere concepito, per tramite del corriere espresso della più importante azienda del settore consegne, l’onnipresente Odradek. Odradek è, appunto, il titolo della nuova produzione al debutto giovedì 15 giugno, alle 21 al Teatro Rasi: la compagnia Menoventi porta in scena per Ravenna Festival una favola contemporanea che Consuelo Battiston e Gianni Farina hanno ideato ispirandosi ai moniti del filosofo Gunther Anders sul lato oscuro del progresso e all’irrefrenabile immaginazione di Franz Kafka, che in uno dei suoi racconti ci ha regalato la creatura (cosa? enigma? capriccio?) Odradek. In scena Consuelo Battiston e Francesco Pennacchia, mentre Gianni Farina cura regia e luci, Andrea Gianessi le musiche e il sound design e Andrea Montesi le scene. Odradek è una produzione Menoventi / E Production, Ravenna Festival, Accademia Perduta Romagna Teatri, Operaestate Festival Veneto/CSC, in collaborazione con Masque Teatro.
L’Odradek è uno di quei trucchi di prestigio che può essere eseguito soltanto da una scrittura magistrale come quella di Kafka; una scrittura che sotto la superficie di una sintassi regolare, apparentemente limpidissima e persino elementare, cela una vertiginosa e turbolenta profondità di interpretazione, equivoco, allusione. Nel racconto Il cruccio del padre di famiglia, scritto nel 1917 e pubblicato due anni più tardi nella raccolta Un medico di campagna, quella poetica di realismo e straniamento che ha i suoi esiti più noti ne La metamorfosi dà vita a un personaggio, o una presenza, incomprensibile e indefinibile. Secondo Gunther Anders, allievo di Heidegger e Husserl e per otto anni marito di Hannah Arendt, Odradek ci ricorda “tutte le specie di cose e macchine che l’uomo moderno deve maneggiare giorno dopo giorno, sebbene le loro prestazioni non sembrino aver nulla a che fare direttamente con i bisogni dell’uomo”.
In breve, l’Odradek potrebbe essere ciò che rimane della vita una volta che tutto è stato ridotto al materialismo. O, nei termini di Menoventi, la spirale del conformismo ha eliminato ogni deviazione dalle infallibili previsioni del marketing. Ignaro messaggero di questo mondo incantato – o maledetto? – è Q, il corriere espresso delle consegne Odradek appunto. Dalla relazione tra M e Q nascono interrogativi inconsueti: da dove arrivano gli oggetti? E le notizie? Chi parla all’altro capo dell’apparecchio? Un guasto al sistema elettrico consente di percepire l’invisibile trama del mondo, innescando uno scontro tra ambiente e ambizione, una lotta tra illusione e immaginazione. Nella solitudine e nel silenzio della sera, la casa sembra avere mille occhi e le merci prendono vita per dispensare consigli e ammonimenti, forti di una saggezza sovrumana non contaminata da improduttive pulsioni o superflue emozioni.
Menoventi nasce nel 2005 e si stabilisce a Faenza pochi anni dopo. Sin dagli inizi porta avanti una personalissima ricerca sul teatro, animata dall’intelligenza dell’ironia e dalla vocazione a svelare i piani della rappresentazione. Unico punto fisso di questa esplorazione è il pubblico, referente attivo che viene apostrofato, spiato, raggirato e che – volente o nolente – entra nel gioco: gli spettacoli sono ingranaggi, labirinti, inganni che interpellano lo spettatore. I fondatori Consuelo Battiston e Gianni Farina collaborano con artisti italiani ed europei per generare opere che intersecano teatro, musica, radio, video e arti visive, adottando di volta in volta linguaggi e registri che siano in sintonia con le peculiarità di ogni progetto, generando una raccolta eterogenea di oggetti scenici.
Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietti: posto unico numerato 15 Euro (ridotto 12 Euro);under 18 5 euro
Carnet Open (min. 4 spettacoli) -15% sul prezzo dei biglietti
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