L’emergenza climatica ormai è sotto gli occhi di tutti. Servono scelte coraggiose

L'esempio della Cina

Se ne parla poco o, comunque, non a sufficienza: sono sbagliate le posizioni ideologiche sulle questioni ambientali. Serve una visione di prospettiva che ci porti fuori dalla situazione nella quale ci siamo infilati per non aver ascoltato gli scienziati che furono bollati come Cassandre.

Ieri lo scriveva Luca Fraioli su Repubblica sottolineando che non possono essere considerati fatti episodici i laghi che spariscono nella riarsa Sicilia, l’Adriatico che ribolle toccando temperature mai raggiunte (2,6 gradi in più), l’ annuncio che lunedì 22 luglio 2024 è stato, per ora, il giorno più caldo della storia. Senza parlare di surriscaldamento del pianeta che è la causa di alluvioni, incendi, siccità, innalzamento dei mari, scioglimento dei ghiacciai. 

Fino ad ora tutto è stato archiviato alla voce “emergenza episodica”. Ma serve cambiare registro anche rischiando di deludere una parte importante del mondo imprenditoriale e anche del settore agricolo che continua a difendere l’esistente nonostante stia pagando un prezzo altissimo ai cambiamenti climatici. Bisogna avere il coraggio di lavorare soprattutto per permettere alle future generazioni di, come scrive Fraioli, di gestire l’inevitabile (siccità e alluvioni ormai all’ ordine del giorno) ed evitare l’ingestibile (quel che potrebbe succedere se le temperature globali sfondassero il tetto dei tre gradi in più).

In questo senso una lezione viene dalla Cina che proprio sul tema dell’ambiente era finita all’indice. Adesso invece la quantità di energia eolica e solare in costruzione è quasi il doppio di quella del resto del mondo: il 63 per cento del totale (dato fornito da Huffingtonpost).  Questo grazie ad un’ abbondanza di materie prime e sussidi statali. Ora le energie alternative riforniscono il quaranta per cento dell’energia elettrica della quale il paese ha necessità E non c’è nessuna intenzione di fermarsi, a partire dalla sovrapproduzione di auto elettriche, che rischia di far saltare in aria il mercato europeo.

Questo post è stato letto 141 volte

Commenti Facebook
Avatar photo

Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.