I dati Eurostat sono impietosi
Come tutti gli anni, in questo periodo l’informazione politica si concentra sulla legge di bilancio. E’ giusto, perché la manovra economica è il provvedimento più importante dell’anno essendo quello attorno alla quale ruota tutta la politica del governo. Come sempre si sprecano anticipazioni e notizie su quelli che saranno i provvedimenti dell’esecutivo. Quello che però non si dice è che non è complicato fare una legge di bilancio come quella che sarà approvata fra pochissimo tempo. Ci fu una volta che Giulio Tremonti, tornato al ministero dopo una crisi di governo, la predispose in meno di una settimana.
Sarebbe invece più complicato redigerla se la manovra economica fosse innovativa. Che sarebbe poi quello di cui ha bisogno l’Italia. Da tanto, troppo tempo, vengono presentate “finanziarie” che sono un taglia e cuci. Il ministro dell’Economia di turno utilizza la tecnica dei vasi comunicanti: toglie da una parte e aggiunge dall’altra. L’obiettivo è quello di accontentare l’Europa e i partiti che compongono la maggioranza.
Ma all’Italia queste manovre non servono più. Abbiamo bisogno di una sferzata. Adesso si esuta perche per il 2025 si prevede un aumento (presunto o reale) dello 0,2 per cemnto del Pil. E’ un esercizio inutile. Un paese come l’Italia che cresce attorno all’uno per cento all’anno non ha futuro. Anche e soprattutto alla luce del nostro debito pubblico. Siamo una nazione che ha grossi problemi che si possono risolvere solo con una crescita non inferiore al 2,5. Non è un traguardo impossibile. Serve innanzitutto ridare potere d’acquisto agli italiani, a partire dalla ormai ex classe media. I numeri, al di là delle narrazioni politiche, sono inflessibili.
Il reddito reale della famiglie italiane diminuisce, ampliando il divario con la media dei redditti Ue. E’ l’incipit di un articolo pubblicato mecorledì dal Corriere della Sera firmato da Andreea Ducci che cita dati Eurostat che analizza i dati del reddito lordo delle famiglie nel 2023. Ebbene, emerge che la flessione italiana è dovuta alla corsa dei prezzi e servizi. al punto che il datoi italiano è inferiore di sei punto rispetto a quello del 2008 mentre in Francia e Germania, ad esempio, sono cresciuti rispettivamente del lotto e dodici per cento. Del resto la cartina di tornasole è la Riviera Adriatica dove c’è stato un calo di presenze e un crollo di consumi determinato soprattutto dal ridotto potere d’acquisto da parte del turista classico: l’italiano che rappresenta quella classe che è sempre più in difficoltà.
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