Mulini e accoglienza i segni distintivi
Una bomboniera dove passeggiare ammirando i mulini e l’acqua che passa sotto i ponti. Borghetto sul Mincio non è solo bello, ma vi si respira anche il fascino della storia. È l’ennesima dimostrazione che non occorre andare a cercare emozioni in paesi esotici. Il borgo è una piccola frazione di Valeggio sul Mincio, al confine tra Veneto e Lombardia. È immerso nella natura, circondato dalle acque del fiume e abbracciato dal paesaggio, tra alberi secolari e vigne. L’acqua è un elemento centrale nella sua storia. Ha regolato il rapporto tra l’uomo e la natura, ha segnato i confini, ha dato da lavorare e scandito il ritmo delle pale dei mulini.
In passato è stato a lungo il principale guado del Mincio e ha avuto un’importanza strategica negli spostamenti di eserciti, mercanti e pellegrini. Ed è forse per questo che è stato coltivato quel gusto dell’ospitalità che è uno dei tratti distintivi del luogo.
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Il 30 maggio del 1796 fu teatro di un battaglia fra l’esercito di Napoleone Bonaparte e l’esercito austro-napoletano di 19 mila uomini. Vinsero i francesi.
Elemento distintivo sono i mulini ora trasformati in ricercati luoghi di accoglienza. Ma sono stati in funzione fino al XX secolo, prima del passaggio alla produzione industriale. Erano utilizzati per la molitura del grano (che veniva così macinato per ottenere la farina) e per la pilatura del riso.
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Adesso il borgo è votato esclusivamente al turismo, fra bar e ristoranti e negozietti. Ma lo è senza esagerazioni. L’aspetto commerciale è importante, ma non predominante. Ma la cosa più importante è che resta un ottimo rapporto qualità prezzo. Nei ristoranti le proposte culinarie sono interessanti e svariate. L’unica cosa che non può mancare sono i tortellini di Valeggio. Una ricetta di pasta all’uovo ripiena di carne brasata di maiale, pollo, vitello e manzo. Essendo ricchi di sapore e aromi sono la base per un piatto interessante. Si possono gustare asciutti al burro e salvia oppure in brodo. Ottimo l’abbinamento con il bianco di Custoza Doc. È un vino locale gradevole e fragrante, dalla facile beva e dalla versatilità negli abbinamenti. E’ da bere giovane per poterne apprezzare al meglio la freschezza.
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