Studio condotto da un gruppo di ricercatori col cesenate Micucci
Un nuovo ingrediente naturale potrebbe rivoluzionare il mondo della nutraceutica e della cosmeceutica: la Curcuma Blue (Curcuma caesia Roxb.), una spezia ancora poco studiata in Europa e caratterizzata da un sorprendente colore blu acceso. Grazie alle sue proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie, potrebbe rivelarsi un alleato prezioso nella lotta contro l’invecchiamento cutaneo.
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Uno studio coordinato dall’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo (UNIURB), in collaborazione con l’Università di Camerino (UNICAM) ha dimostrato che una miscela isolata dalla Curcuma Blue protegge le cellule cutanee dai danni indotti dai raggi UV e modula i processi infiammatori, aprendo nuove prospettive per il suo impiego in integratori, alimenti funzionali e cosmeceutici. Alla ricerca hanno preso parte Matteo Micucci, Michela Battistelli, Michele Mari, Barbara Canonico e Michele Retini per l’Università di Urbino, mentre quella di Camerino ha contribuito con il gruppo di Giovanni Caprioli per l’analisi fitochimica della spezia.
Lo studio, recentemente pubblicato sul Journal of Functional Foods, evidenzia il potenziale della Curcuma Blue nel ridurre lo stress ossidativo, proteggere le cellule dall’apoptosi e diminuire la citochina IL-6, una delle principali molecole coinvolte nei processi infiammatori legati all’invecchiamento. “Abbiamo voluto indagare le proprietà di questa pianta per comprenderne il potenziale in ambito nutraceutico e cosmeceutico”, spiega il professor Matteo Micucci, cesenate, sottolineando come i risultati ottenuti possano aprire nuove strade per l’utilizzo di questa spezia in formulazioni funzionali.
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Sebbene la Curcuma Blue non sia ancora autorizzata in Europa, i ricercatori ritengono che con ulteriori studi e adeguate regolamentazioni possa entrare, in futuro, nel mercato della nutraceutica e della cosmeceutica. “Questa ricerca rappresenta un primo passo verso la valorizzazione di un nuovo ingrediente alimentare innovativo”, aggiunge Micucci, facendo emergere l’importanza di un approccio scientifico rigoroso per esplorare nuove risorse naturali.
Frutto della collaborazione tra l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo e l’Università di Camerino, lo studio pone le basi per trasformare il potenziale della Curcuma Blue in un’opportunità concreta per la salute e il benessere.
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