L’invecchiamento manda in crisi la sanità

Assorbe il 52 per cento dei fondi del Ssn e la spesa crescerà

Di spade di Damocle che prendono sulla testa degli italiani ce ne sono tante. Parecchie sono mine vaganti. Ma ce n’è una che assomiglia ad un vero e proprio incubo. È la spesa sanitaria per gli over 65. Nel 2008 pesava il 46 per cento sul fondo del Servizio Sanitario Nazionale. Dopo 15 anni siamo saliti al 52 per cento, e nel 2040 si impennerà al 61. 

L’allarme ieri lo ha lanciato Massimo Taddei sul Domani. Una vera e propria bomba, ma il silenzio che ne è seguito è assordante. La scelta di nascondere la testa sotto la sabbia può pagare nel brevissimo termine, ma è autolesionistico nel medio/lungo periodo. Infatti, non sarebbe niente se non ci fossero problemi di disponibilità economica. Ma non è così. Le casse dello Stato sono sempre più in crisi e la sanità è tra le voci di spesa che appaiono più penalizzate. In una fase di difficoltà la tecnica più usata è quella dei vasi comunicanti. Ovvero spostare i fondi da un capitolo di spesa ad un altro. Ma non si può continuare all’infinito. E di fronte alla costante crescita di una o più voci è necessario fare chiarezza.

Perché, sia chiaro, non si può pensare di togliere fondi alla spesa sanitaria degli over 65. A tutto c’è un limite, anche per chi pensa che buona parte del futuro della sanità debba passare dalle assicurazioni. Il rischio però è un altro: l’aumento della forbice in base alle disponibilità economiche. 

Intanto sul cosa fare si punta anche sulla migliore prevenzione, un uso più intelligente della tecnologia e la delega dei compiti tra i lavoratori. Sono alcune delle opzioni che i paesi che si preoccupano del problema stanno promuovendo per migliorare l’efficienza. Danimarca e Norvegia hanno introdotto visite domiciliari per promuovere un invecchiamento sano, mentre Australia, Giappone e Nuova Zelanda hanno anche promosso la riabilitazione per aiutare le persone anziane a recuperare la perdita di autonomia. Inoltre il Giappone e i paesi nordici hanno migliorato la produttività del lavoro attraverso l’uso della tecnologia, mentre i Paesi Bassi stabiliscono obiettivi di spesa per il Long term care (supporto alle persone senza autosufficienza)  e adeguano di conseguenza i prezzi massimi per servizi e fornitori.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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