1 Aprile 2025
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COTIGNOLA. Fino al 29 giugno è visitabile a Palazzo Sforza Signorina, evento espositivo che segna l’incontro tra il curatore Gioele Melandri e gli artisti Cuoghi e Corsello.

Conosciuti da anni come una delle voci più significative e radicali della scena artistica
contemporanea italiana, Monica Cuoghi e Claudio Corsello presentano una mostra che affonda le radici nella cultura del luogo che li ospita, sfruttandone gli aspetti specifici come una possibile occasione per rileggere il proprio percorso di ricerca artistica. L’esposizione infatti si articolerà in due sale del museo, con due focus distinti, ma intimamente connessi, per raccontare una nuova leggenda che nasca dal territorio cotignolese e che possa espandersi in un microcosmo simbolico più ampio, surreale e totalizzante.


A tale proposito, il punto di partenza è la rivalutazione della cartapesta come tecnica
espressiva legata all’arte contemporanea e alla città di Cotignola, con una particolare
attenzione al lavoro dell’artista locale Luigi Varoli e alla Segavecchia, festa carnevalesca e rito popolare collettivo molto caro al paese. Il cuore della mostra sarà quindi una scultura che emancipa questa tensione e la trasforma in rinnovata energia creativa, occasione importante per una rilettura più consapevole, complessa e articolata della realtà sospesa in cui gli artisti hanno deciso di operare.

La mostra Signorina si arricchirà poi di una selezione di opere appartenenti alla lunga e
variegata mitologia urbana evocata dai due artisti in quarant’anni di lavoro insieme, e che
comprende personaggi quali Petronilla, Anima, Bimbambola, Na, Suf!, Schifio, Bello, Pea Brain, Canecotto e molti altri. Una sintesi perfetta di mitologia locale e immaginazione psichedelica che darà vita a una convivenza tra streghe, principesse, elfi, spiritelli, streghe, robot e alieni.

Attivi dalla fine degli anni ’80, Monica Cuoghi (Mantova, 1965) e Claudio Corsello (Bologna,
1964) possono essere considerati a ragione uno degli esempi più longevi e creativi di
collaborazione tra artisti, precorritore per molti aspetti di un’intera generazione di creativi, di cui hanno anticipato l’estetica e la dimensione esistentiva. Nati a Bologna all’ombra della galleria Neon, incubatrice di gran parte dell’arte contemporanea italiana di quegli anni (da Maurizio Cattelan a Eva Marisaldi), Cuoghi e Corsello hanno attraversato il millennio grazie a una ricerca personalissima e appartata, di estrema radicalità e coerenza, che li ha fatti diventare un punto di riferimento per un’intera generazione di artisti italiani.
Dagli albori del graffitismo, attraverso la prima street art e la sperimentazione di forme inedite di occupazione artistica degli spazi urbani, fino agli anni più recenti, densi di ibridazioni di tecniche e materiali, Cuoghi e Corsello hanno dato vita a una storia difficile da sottomettere a correnti e movimenti.

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