
Ha ragione il sindaco. A Cesenatico tiene banco la polemica legata alla mancata autorizzazione dell’amministrazione comunale ad un progetto su Ponente legato al recupero delle colonie. E’ quello avanzato Fmgt – Falkensteiner Michaeler Tourism Group che dopo aver acquistato cinque stabili (come tutte le altre colonie sono poco più che ruderi) ha presentato un progetto per la realizzazione di un hotel 5 stelle da 144 camere con grande centro benessere, piscina, impianti sportivi e tutti i servizi. Un centro aperto tutto l’anno. Ma c’è anche una quota consistente di residenziale. Il Pd di Cesenatico la quantifica in quattro condomini con 96 appartamenti. Secondo i proponenti il progetto rispetta la proporzione del sessanta per cento di cubatura a fine ricettivo turistico e 40 residenziale. Il Comune non è della stessa idea ed ha detto no. Questo non significa che sia tutto finito. E’ solo il primo atto di una trattativa complicata.
Tutti, non solo l’amministrazione comunale, avevano salutato con favore l’arrivo di Falkensteiner. Poteva essere la ciliegina sulla torta sulla riqualificazione di Ponente, area che ha l’assoluta necessità di essere rimessa a nuovo attraverso il recupero delle 41 colonie esistenti e cadenti. Invece quando si è spuntato il forte interesse a puntare sul residenziale, l’entusiasmo è diminuito. Innanzitutto perché era un progetto in contrasto con il Pug. Ed ha ragione Mario Drudi, capogruppo Pd, quando lancia l’allarme di quello che potrebbe succedere se fosse concessa la deroga a Falkensteiner “A Ponente – dice – sono presenti in totale 41 colonie, e questo significa che se altri gruppi presentassero proposte analoghe si assisterebbe a una speculazione edilizia mostruosa con una trasformazione in negativo di un intero quartiere”.
Questo non significa che si debba cassare completamente la quota residenziale. Ma, nello stesso tempo, non si può far diventare la zona di Ponente un cementificio. Quello esiste già ed è Valverde e non si sente il bisogno di una replica.
Oltre al problema legato al cambiamento climatico c’è anche quello del modello turistico. Tutti ormai sono consapevoli che serva un passo in avanti dal punto di vista della qualità. Poi si può dibattere su quale strada percorrere per raggiungere questo obiettivo. Di sicuro non può essere quella di cementificare la zona più green di Cesenatico. Attendiamo il secondo atto.
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